Enemy, diretto da Denis Villeneuve, film attualmente disponibile sulla piattaforma Rai Play, è un'esperienza cinematografica che sfida le convenzioni e affascina lo spettatore con la sua complessità.
Il film, tratto dal romanzo L'uomo duplicato di José Saramago inizia in modo lento e (volutamente?) un po' confuso, richiedendo pazienza e attenzione da parte dello spettatore mentre introduce i suoi temi e personaggi.
Fate attenzione soprattutto alla scena iniziale, ambientata in un club a luci rosse, nella quale nel corso di uno spettacolo erotico una donna sta per schiacciare una tarantola. La presenza del ragno tornerà più volte nel corso del film, e non a caso.
Una volta che la trama inizia a svilupparsi, il film ingrana in modo avvincente, conducendo gli spettatori in un viaggio psicologico intrigante e inquietante.
Villeneuve, grazie anche alla fotografia, con immagini decolorate ed esterni tendenti a uno squallido giallino, crea un'atmosfera oppressiva e surreale che permea l'intero film, aumentando costantemente la tensione e il senso di inquietudine.
Le interpretazioni di Jake Gyllenhaal nel doppio ruolo del protagonista "duplicato" sono straordinarie nel tratteggiare due personalità diametralmente opposte e aggiungono ulteriore profondità e mistero alla narrazione. Lo affiancano Mélanie Laurent, Sarah Gadon e, in una breve apparizione, Isabella Rossellini nel ruolo della madre del protagonista.
Tuttavia, è nel finale che Enemy si distingue veramente, presentando uno dei finali più criptici e discussi nel cinema contemporaneo. Villeneuve lascia gli spettatori con più domande che risposte, invitandoli a riflettere sul significato simbolico e metaforico del film. È un finale che non offre risoluzioni facili, ma che stimola la riflessione e l'interpretazione personale.
In conclusione, il film richiede sì impegno e attenzione da parte dello spettatore, ma ricompensa ampiamente con la sua profondità emotiva e intellettuale.