martedì 23 dicembre 2025

Chris Rea, addio a un grande artista


Chris Rea, scomparso ieri a 74 anni, è uno di quegli artisti che non hanno mai avuto bisogno di clamore per lasciare un segno profondo. Un musicista autentico, appartato, che ha sempre messo al centro la musica suonata, la competenza tecnica, il gusto per il dettaglio e un’idea di canzone costruita con pazienza e mestiere.

La sua chitarra è immediatamente riconoscibile: un suono caldo, ruvido e insieme elegante, figlio del blues ma filtrato da una sensibilità europea, mai calligrafica. Rea non ha mai cercato la velocità o l’esibizione sterile: la sua abilità tecnica è tutta nel controllo, nel fraseggio misurato, in quella capacità rara di dire molto con poche note. Ogni assolo sembra respirare, prendersi il suo tempo, raccontare una storia senza alzare la voce.

Accanto al chitarrista, c’è il songwriter: uno che ha saputo trasformare immagini semplici come strade, viaggi, attese, malinconie, in piccoli affreschi emotivi. Le sue canzoni hanno spesso il passo lento di un’auto che scorre sull’asfalto, con lo sguardo perso tra cielo e mare, memoria e desiderio.

E poi c’è la celebre On the Beach, forse il suo brano-manifesto. Una canzone che è insieme nostalgia e sospensione, luce e ombra. Il riff iniziale, morbido e ipnotico, apre uno spazio mentale prima ancora che musicale: una spiaggia non solo fisica, ma interiore, dove il tempo sembra fermarsi e tutto diventa più fragile, più vero. È uno di quei pezzi che non invecchiano, perché non appartengono a una moda ma a uno stato d’animo.

Ricordare Chris Rea significa ricordare un’idea oggi sempre più rara di musicista: artigiano del suono, narratore discreto, interprete di emozioni adulte, mai gridate. Un artista che ha dimostrato come la bravura tecnica, quando è al servizio dell’anima e non dell’ego, possa diventare pura eleganza.



Buon Natale / Merry Christmas