sabato 18 ottobre 2025

Andor, la seconda stagione

La seconda stagione di Andor conferma — e in molti momenti supera — la straordinaria qualità della prima. Rara avis nel panorama delle serie legate all’universo di Star Wars, Andor si distingue ancora una volta per la regia rigorosa e cinematografica, per la recitazione intensa e misurata e per una sceneggiatura che osa affrontare temi adulti, politici, profondamente umani.

La regia costruisce con studiata lentezza e precisione ogni scena, restituendo una tensione palpabile anche nei momenti di silenzio. Diego Luna regala un’interpretazione matura e malinconica, ma è l’intero cast — da Stellan Skarsgård a Denise Gough fino alla straordinaria Genevieve O’Reilly, che dona a Mon Mothma una profondità e una dignità tragica da grande teatro politico — a offrire prove di altissimo livello, lontane anni luce dal manierismo di tanta fantascienza seriale.



Sul piano tematico, Andor è più che mai una riflessione sul potere, sulla resistenza e sulla degenerazione dei sistemi autoritari. Non stupisce, dunque, che molti abbiano colto nel discorso pronunciato al Senato in uno degli episodi finali (riportato in calce a questo post) una velata ma inequivocabile critica all’attuale amministrazione Trump. Il paradosso, tuttavia, è che la serie è stata scritta prima dello sciagurato ritorno del losco figuro alla Casa Bianca: segno di quanto la scrittura sappia intercettare, con lucidità quasi profetica, le dinamiche universali del populismo e della manipolazione politica.


A rendere il tutto ancora più ammirevole è la precisione con cui la serie riesce a raccordare, senza alcun passo falso, tutte le sue vicende e i suoi personaggi con gli eventi che porteranno direttamente a Rogue One. È un lavoro di cesello narrativo che dà pieno senso all’intera epopea ribelle, chiudendo il cerchio con una coerenza e una cura dei dettagli raramente viste in un prequel.


Non sorprende, dunque, che Andor abbia trionfato ai recenti Emmy Awards 2025, conquistando ben cinque premi, tra cui quello più prestigioso per la miglior sceneggiatura di una serie drammatica, assegnato a Dan Gilroy per l’episodio “Welcome to the Rebellion”. Un riconoscimento meritatissimo che celebra la profondità dei dialoghi, la costruzione drammatica e la straordinaria capacità della serie di fondere introspezione psicologica e impegno politico.


Andor 2 non si limita a raccontare l’origine di una ribellione: racconta, con una forza morale e artistica rara, come nasce la coscienza di un popolo oppresso e quanto costa mantenerla viva. È, a suo modo, una delle opere più potenti e consapevoli della fantascienza contemporanea.


ll discorso di Mon Mothma al Senato


Colleghi senatori, amici, alleati, avversari. Questa mattina mi trovo davanti a voi con il cuore pesante. Ho trascorso la mia vita in quest’aula. Sono arrivata qui da bambina e, guardandomi intorno, mi accorgo di non avere quasi ricordi precedenti al mio arrivo e di avere pochi legami tanto profondi. In tutti questi anni credo di aver servito onorevolmente i miei elettori e rispettato il nostro codice di condotta.

Quest’aula è un crogiolo di opinioni e tutti noi, inseguendo i nostri ideali, abbiamo visto messa alla prova la nostra pazienza e i nostri animi. Nonostante i contrasti, spero che chi mi conosce possa testimoniare la mia credibilità nei giorni a venire.

Stamattina porto un messaggio difficile: credo che siamo in crisi. La distanza tra ciò che si dice e ciò che si sa essere vero è diventata un abisso. Di tutti i rischi, la perdita di una realtà oggettiva è forse il più pericoloso. La morte della verità è la vittoria definitiva del male.

Quando la verità ci abbandona, quando la lasciamo scivolare via, quando ci viene strappata dalle mani, diventiamo vulnerabili all’appetito del mostro che urla più forte. Il legame di quest’aula con la verità è stato definitivamente spezzato a Plaza Ghorman.

Quello che è accaduto ieri a Ghorman… ciò che è successo lì è stato un genocidio non provocato! Sì, genocidio! E questa verità è stata bandita da quest’aula! E il mostro che urla più forte? Il mostro che noi stessi abbiamo contribuito a creare? Il mostro che presto verrà a prendere tutti noi… è l’Imperatore Palpatine!

L'America di Trump contro l'Europa, mentre Meloni applaude

A tutti quelli che ancora cercano scuse, ecco la verità: l’ultima mossa trumpiana contro l’Europa non è un semplice scambio politico, ma un ...