mercoledì 31 dicembre 2025

Le parole da dimenticare del 2025 (prima che diventino definitivamente insopportabili)

Sono molte le cose da dimenticare di questo disgraziato 2025, ma poche quanto il lessico logoro, abusato e spesso svuotato di senso che ci siamo sorbiti ogni giorno tra media, social e chiacchiere d’occasione. Ecco quindi un primo, sommario elenco delle parole da dimenticare del 2025, prima che facciano... altri danni!


Iconico – ormai qualunque cosa lo è: una tazza, un trailer, un post su Instagram. Se tutto è iconico, niente lo è più.


Epico – anche una presentazione PowerPoint di sei slide riesce misteriosamente a esserlo.


Distopico – usato, perlopiù senza conoscerne il reale significato, per descrivere qualsiasi cosa non piaccia, dal meteo a una serie TV mediocre.


Resilienza – parola nobile, utilizzata specialmente nell'era Covid, trasformata in slogan da conferenza aziendale e post motivazionale.


Inclusivo – spesso evocato più come formula magica che come pratica reale.


Visionario – attribuito a chiunque abbia semplicemente avuto un’idea un filo diversa dal solito.


Contenuto – tutto è “contenuto”, purché stia dentro uno schermo, possibilmente senza dire nulla.


Esperienziale – applicato a cene, eventi, aperitivi e persino parcheggi.


Narrativa – tutto è diventato “una narrativa”: un’opinione, un fatto, una figuraccia. Usata soprattutto per evitare di chiamare le cose col loro nome.


TeleMeloni: Il palinsesto televisivo governativo, nel quale pluralismo significa dare a ogni corrente della maggioranza il suo quarto d'ora di gloria e becera propaganda, rigorosamente in prima serata.

Auguri e non di Buon Anno

Ci sono auguri che non mi sento di fare. Non li mando a despoti e tirann i, a guerrafondai in giacca e cravatta o mimetica, a chi accende co...