Il crollo delle borse del 10 marzo 2025 è stato innescato dalle sconsiderate politiche commerciali dell'amministrazione Trump, in particolare dall'imposizione di dazi elevati su diversi partner commerciali come Cina, Canada e Messico.
Queste misure hanno alimentato i timori di una recessione negli Stati Uniti, causando una forte reazione negativa nei mercati finanziari. Il Nasdaq ha registrato una perdita del 4%, trascinato dal crollo di titoli tecnologici come Tesla, che ha subito una flessione del 15%, e altre grandi aziende del settore. Anche il Dow Jones e l'S&P 500 hanno chiuso in calo rispettivamente del 2,08% e del 2,7%.
Le successive dichiarazioni del "presidente pazzo" Trump, che non ha escluso la possibilità di una recessione a breve termine, hanno ulteriormente accentuato l'incertezza tra gli investitori.
La combinazione di politiche protezionistiche e l'assenza di segnali rassicuranti da parte dell'amministrazione ha contribuito a un clima di sfiducia nei mercati, evidenziando la fragilità dell'economia globale di fronte a tensioni commerciali e decisioni politiche imprevedibili.