martedì 16 dicembre 2025

Ti presento i suoceri: una commedia piacevole, ma niente di più

L’inizio di Ti presento i suoceri (2023), esordio cinematografico alla regia di Michael Jacobs, funziona: dialoghi frizzanti, ritmo sciolto e una serie di situazioni che fanno sorridere con naturalezza. Ci sono sprazzi di quella commedia elegante, ben oliata, che sa giocare con gli imbarazzi familiari e le eccentricità dei personaggi senza cadere nella caricatura. La premessa lascia sperare in un film leggero ma brillante, e per una buona parte sembra che le promesse possano essere mantenute.

Poi però la costruzione s’inceppa. La trama si sfilaccia, l’umorismo perde mordente e l’insieme deraglia verso l’inconsistenza, smarrendo ritmo e curiosità. Quello che nasceva come gioco vivace diventa progressivamente prevedibile, quasi svogliato, trascinandosi verso un finale più stanco che compiuto.

I protagonisti, in particolare Richard Gere e Susan Sarandon, fanno ciò che possono: affiatati, eleganti, dotati di una chimica indiscutibile, cercano in vari momenti di dare corpo e sostanza a un racconto che procede per inerzia. Il loro mestiere si vede e in alcuni passaggi riesce persino a illuminare la scena. Ma non è sufficiente. Nè riescono a fare miracoli Diane Keaton (qui in uno dei suoi ultimi ruoli) e William H. Macy.

Insomma, Ti presento i suoceri è il classico film che parte bene e poi, come dire, evapora, lasciando allo spettatore la sensazione che dalle premesse, e dagli interpreti, si potesse pretendere molto di più.

Ti presento i suoceri: una commedia piacevole, ma niente di più

L’inizio di Ti presento i suoceri (2023), esordio cinematografico alla regia di Michael Jacobs , funziona: dialoghi frizzanti, ritmo sciolt...