Insoddisfacente. Non c’è altra parola per definire Elisabetta Catalano. Obiettivo sugli artisti, la mostra su Elisabetta Catalano al MAXXI di Roma. Ci si aspetterebbe un percorso ricco, un approfondimento sullo sguardo fotografico di una figura che ha attraversato decenni di arte e cultura italiana; invece ci si trova davanti a una manciata di vecchie fotografie recuperate dai cassetti e appese come riempitivo museale, precedute da un video che sembra messo lì soltanto per giustificare il prezzo del biglietto.
La sensazione è quella di una mostra fatta per dovere, non per intenzione: poche immagini, nemmeno particolarmente valorizzate, ripetitive nella loro iconografia, con note esplicative fumose. Una retrospettiva che non retrospetta nulla, un omaggio che non omaggia nessuno, un’operazione museale sbrigativa, svogliata, debole.
Se l’obiettivo era ricordare una grande fotografa, si è ottenuto il contrario: una mostra scarna, povera, che svuota piuttosto che aggiungere senso, e che lascia il visitatore con l’amara sensazione di aver assistito non a un tributo, ma a un pretesto. Un’occasione mancata, e nemmeno piccola.

