sabato 13 settembre 2025

Sangue sulle mani di Trump

L’America piange l’omicidio di Charlie Kirk, influencer e attivista del movimento Maga e amico-consigliere di Donald Trump. Un delitto che non nasce nel vuoto, ma dentro un clima avvelenato, incandescente, reso possibile – e forse inevitabile – da anni di retorica tossica, bugie e odio alimentati dal "presidente pazzo" Donald Trump.

Non possiamo far finta che sia solo un fatto di cronaca nera. Non possiamo ridurlo a un gesto isolato, a un colpo di follia. Perché in questo Paese nulla è più isolato: ogni parola urlata, ogni insulto brandito da un pulpito politico, ogni invito implicito alla violenza sedimenta, incita, prepara il terreno. Trump questo terreno lo ha fertilizzato a dovere, con menzogne reiterate, con il culto della forza, con la sistematica delegittimazione delle istituzioni, con l’eroizzazione dell’odio.

Quando un presidente – o un ex presidente, non importa – parla costantemente di nemici, di traditori, di “America vera” contrapposta a quella “marcia”, c’è sempre qualcuno pronto a trasformare quelle parole in azione. E quell’azione oggi si chiama omicidio. Omicidio di Kirk, ma in realtà pugnalata al cuore della democrazia.

Trump non ha sparato. Trump non era lì. Ma Trump c’era, eccome: nella mente dell’assassino, nei social intossicati, nelle piazze virtuali incendiate dalla sua voce. C’era in ogni slogan velenoso, in ogni appello alla “guerra culturale”, in ogni occhiolino strizzato alla violenza come legittima espressione politica.

Attribuire almeno in parte la responsabilità a Trump non è un atto politico: è un dovere morale. Perché se non riconosciamo le cause profonde, se non indichiamo le mani sporche che hanno passato l’arma, non faremo altro che attendere il prossimo Kirk.

L’America deve scegliere: continuare a convivere con questo demagogo che semina morte a distanza, o ritrovare la voce di una democrazia che non accetta di essere sepolta sotto le macerie dell’odio.

Una catastrofe chiamata Queer

Ci sono film che nascono sbagliati e che neanche un bravo attore riesce a salvare. Queer, tratto dal romanzo postumo di William S. Burroughs, è purtroppo uno di questi. L’operazione, ambiziosa sulla carta, si rivela sullo schermo un disastro di noia e pretenziosità.

La regia di Luca Guadagnino affoga, come del resto spesso accade nei film diretti dal regista palermitano, in un’estetica manierata, gelida, incapace di restituire l’energia sporca e viscerale dell’opera originale. 


La trama si trascina senza ritmo, ingabbiata in dialoghi vacui e in sequenze che sembrano messe lì più per compiacere un pubblico festivaliero che per raccontare davvero qualcosa. Il risultato è un film stanco, svuotato, che si prende tremendamente sul serio senza averne i contenuti.


Eppure, in mezzo a questo naufragio, brilla un faro: Daniel Craig. La sua interpretazione è magnetica, intensa, capace di dare spessore a un personaggio che la sceneggiatura riduce a macchietta. L'ex James Bond con sguardi, pause e un controllo assoluto dei toni, regala una prova straordinaria, l’unico motivo per cui tentare di resistere fino ai titoli di coda.


Peccato che il resto sia solo un involucro vuoto: un film che si dimentica subito, se non per la rabbia di aver sprecato tempo e per la compassione verso l’attore che, da solo, non poteva salvare un’opera già condannata al fallimento.

venerdì 12 settembre 2025

I re della scena: una commedia leggera con il carisma di Fanny Ardant

I re della scena (Les rois de la piste, 2023) è una commedia franco-belga diretta da Thierry Klifa che ci porta dentro le disavventure di una famiglia di truffatori improvvisati. Al centro troviamo una divertita Fanny Ardant nei panni della scaltra madre Rachel, affiancata da Mathieu Kassovitz, Nicolas Duvauchelle, Laetitia Dosch, Ben Attal e Michel Vuillermoz: un cast che, per energia e presenza scenica, è la vera attrazione del film.

La storia non brilla per originalità e la regia di Klifa è piuttosto tradizionale, ma il film sa farsi guardare. Qualche battuta ben piazzata, il gioco di sguardi tra i personaggi e un buon ritmo complessivo lo rendono una visione leggera e piacevole. 

Non aspettatevi un capolavoro, né colpi di scena memorabili: il film vive soprattutto della sua ironia e della chimica tra gli attori, che riescono a mascherare i punti deboli della trama.

Insomma, I re della scena non è un certo una pellicola destinata a lasciare il segno, ma una commedia che intrattiene con garbo e che alla fine regala più sorrisi di quanto ci si potesse aspettare.

giovedì 11 settembre 2025

Universi Paralleli: un’occasione sprecata

La serie Universi Paralleli miniserie francese di fantascienza per ragazzi scritta e creata da Quoc Dang Tran per The Walt Disney Company, si presenta con un’idea intrigante, ma naufraga quasi subito. La trama, che dovrebbe giocare con viaggi e mondi alternativi - abbastanza evidente il richiamo a serie ben più riuscite come la tedesca Dark - procede lenta, prevedibile e confusa, senza mai trovare un vero ritmo. 

I personaggi, poco caratterizzati, finiscono per sembrare macchiette e non suscitano alcuna empatia nello spettatore. L’estetica è piatta, senza guizzi, e anche fotografia e regia non riescono a conferire un’identità visiva forte al racconto.

Il risultato è un prodotto che, invece di aprire porte su affascinanti realtà parallele, resta intrappolato in un universo di noia che difficilmente, temo, conquisterà l'esigente pubblico giovanile. 

mercoledì 10 settembre 2025

Giorgio Sangiorgi spiega il senso di Visioni Fantastiche

Segnalo agli amici lettori che il sito Nuove Vie ha intervistato Giorgio Sangiorgi, il vulcanico ideatore dell'antologia Visioni Fantastiche: On Demand, offrendogli così l'opportunità di spiegare nel dettaglio l'ardito progetto alla base del volume.

Potete leggere l'intervista - tranquilli, è breve e secondo me merita - qui.





martedì 9 settembre 2025

Visioni fantastiche: On demand

Ogni tanto capita, in questi giorni densi di preoccupazioni e angosce, una piccola soddisfazione che vale la pena condividere: un mio racconto è stato incluso nell'antologia Visioni fantastiche: On demand.

La sfida non era indifferente: concepire un racconto partendo da un'illustrazione ricevuta dall'editore. Dovete sapere che nell’epoca d’oro delle riviste popolari americane di fantascienza e del fantastico, alcuni editori presero l’abitudine di far scrivere racconti partendo da disegni già fatti dai loro illustratori. 

Quando questa pratica funzionava, portava in alcuni casi a storie interessanti e di successo. È per questo motivo che le Edizioni Scudo hanno pensato di invitare gli scrittori del fantastico italiani a cimentarsi in questo tipo di scrittura, da veri professionisti. Ogni interessato ha ricevuto una bella illustrazione di Luca Oleastri e ha dovuto scrivere un racconto che si ispirasse ad essa.

Segnalo inoltre che, contenendo più di cinquanta illustrazioni, questo libro diventa anche un bellissimo libro d’arte per gli appassionati, un portfolio di Luca Oleastri, uno dei massimi illustratori viventi del fantastico nel nostro paese.

Se vi incuriosisce, potete dare un’occhiata alla scheda dell’antologia qui, e magari...

https://innovari.wixsite.com/edizioniscudo/collana-earths-tales


lunedì 8 settembre 2025

L’ordine del tempo, quando la creatività non conosce età

Con il film L’Ordine del tempo Liliana Cavani, classe 1933, dimostra ancora una sorprendente lucidità creativa e il coraggio di affrontare temi complessi con sguardo personale, distaccato e leggero allo stesso tempo. 

Il film, di chiaro impianto teatrale, si regge quasi interamente sulla parola e sulla forza degli attori: un gruppo coeso e convincente, nel quale brillano Alessandro GassmannClaudia Gerini ed Edoardo Leo, capaci di restituire personaggi contraddittori, con più ombre che luci, come nella vita reale.

La scelta della Cavani di ridurre l’azione all’essenziale e puntare invece su dialoghi intensi e spesso serrati è al tempo stesso un pregio e un limite: da un lato permette di scavare a fondo nelle pieghe psicologiche dei protagonisti, dall’altro può risultare eccessiva per chi cerca un cinema più dinamico. Eppure proprio questa concentrazione sulla parola e sul confronto rende il film un’opera di respiro raro nel panorama odierno, capace di ricordare come il cinema possa ancora essere spazio di riflessione.

Un ritorno importante per una regista che, con la sua età e la sua lunga esperienza, continua a offrire al pubblico una visione originale e coraggiosa del mondo.

domenica 7 settembre 2025

Thunderbolt, il tramonto definitivo del MCU?

Thunderbolts, a dispetto di un trailer abbastanza accattivante, è l’ennesimo tassello stanco e privo di energia nell’universo Marvel: un film che pretende di raccontare l’inedito lato oscuro degli eroi, ma che finisce invece intrappolato in una trama noiosa, prevedibile e incapace di emozionare. 

I personaggi, già logori di loro, vengono riproposti senza guizzi né sviluppo, mentre la regia procede con il pilota automatico, tra dialoghi svogliati e scene d’azione svuotate di qualsiasi impatto. 

Più che un film di supereroi, sembra un compitino stanco, concepito per allungare artificialmente la vita di un franchise ormai in evidente declino.

sabato 6 settembre 2025

Dal segnatempo allo smartwatch: il declino dell’orologio tradizionale

Un tempo l’orologio da polso era un compagno inseparabile, un segno di stile, persino un simbolo di identità. Oggi invece basta alzare lo sguardo per accorgersi che i polsi raccontano tutta un’altra storia: la maggior parte delle persone - uomini, donne, persino bambini - sfoggia smartwatch e smartband. Quadranti luminosi, cinturini intercambiabili, funzioni che vanno ben oltre il semplice scandire del tempo.

Gli orologi tradizionali, salvo rare eccezioni da collezione o di lusso, sembrano destinati a un lento declino commerciale. Per molti ormai non hanno più molto senso: perché fermarsi all’ora esatta, quando puoi avere al polso il battito cardiaco, il monitoraggio della respirazione e della pressione, le notifiche, la sveglia intelligente e persino un assistente digitale che ti fa da coach?

E qui nasce un paradosso: la promessa di libertà e controllo offerta dai dispositivi indossabili spesso si trasforma in schiavitù. Il polso vibra in continuazione, ogni messaggio, ogni e-mail, ogni richiamo social diventa una micro interruzione della nostra vita. L’ora passa in secondo piano rispetto alla cascata incessante di notifiche che ci trascina in un presente sempre più frammentato.

Eppure non posso fare a meno di pensare al fascino di certi segnatempo classici, con il loro ticchettio regolare e la sobria eleganza di una cassa d’acciaio o di un quadrante pulito. Rimangono oggetti di culto, forse destinati a sopravvivere come accessori da cerimonia o cimeli per appassionati, ma sempre meno presenti nella vita quotidiana.

È un segno dei tempi: la funzionalità ha preso il sopravvento sul rito, la tecnologia sulla tradizione. Resta da capire se, come è successo con i vinili, ci sarà un ritorno nostalgico, oppure se l’orologio classico scivolerà lentamente verso un elegante, inevitabile tramonto. Non è un caso che l'orologeria svizzera, da sempre la più ricca e importante, stia accusando il colpo in termini di fatturato.

venerdì 5 settembre 2025

E se il Papa fosse un robot?

È da poco on line sul blog magazine Librieparole una mia nuova recensione: questa volta mi sono occupato di un racconto particolare, molto provocatorio, del grande Robert Silverberg, Buone notizie dal Vaticano.

Silverberg è uno dei grandi maestri della fantascienza del Novecento, autore capace di spaziare tra space opera visionarie, romanzi distopici e racconti dall’ironia pungente. In questo caso, immagina un futuro in cui viene eletto Papa un robot: un’idea che, concepita nei lontani anni Settanta, suona oggi quasi profetica.

Nella mia recensione racconto perché questo testo breve ma incisivo riesce ancora a colpire, con la sua miscela di satira, fantascienza e riflessione sulla religione e sul potere.

👉 Qui il link alla recensione completa.


lunedì 1 settembre 2025

Consigli di lettura per settembre


Udite, udite! Da qualche giorno è on line la nuova puntata della  gettonatissima rubrica mensile dei libri consigliati, con una selezione dei titoli più coinvolgenti per accompagnarvi in questa stagione di transizione.

Potete leggerla sul formidabile blog magazine Libri e Parole: Settembre 2025: libri da leggere ora.

Lasciatevi ispirare, aprite un buon libro e ricominciate a sognare tra le sue pagine. E buona lettura a tutti!

Sangue sulle mani di Trump

L’America piange l’omicidio di Charlie Kirk , influencer e attivista del movimento Maga e amico-consigliere di Donald Trump. Un delitto che ...