E così se n'è andato anche Robert Redford, icona del cinema americano e figura di rara integrità. Attore e regista, ha lasciato un segno indelebile con film indimenticabili come Butch Cassidy, La stangata (in coppia con l'amico Paul Newman), Il grande Gatsby, I tre giorni del Condor, La mia Africa e Gente comune, che gli valse l’Oscar alla regia.
Ma Redford non è stato solo una leggenda del grande schermo: con il Sundance Film Festival ha dato voce a generazioni di autori indipendenti, creando uno spazio libero e vitale per il cinema più coraggioso e innovativo.
Da sempre impegnato nelle battaglie civili e ambientali, ha fatto sentire la sua voce contro le ingiustizie e non ha mai nascosto il suo profondo disappunto per Trump e per quella visione distorta e pericolosa dell’America da lui incarnata. Interessante oggi (ri)vedere Il Candidato, ottimo film del 1972 interpretato da Redford, che descrive in modo disincantato e realistico una campagna presidenziale.
È stato un grande artista, ma soprattutto un uomo che ha saputo unire talento, impegno e coscienza civile.