Delitto e castigo di Fëdor Dostoevskij è uno di quei libri che non si lasciano mai archiviare tra le letture “importanti” e basta.
Ogni volta che lo riprendo in mano, resto colpito da quanto sia vicino al nostro presente: la miseria che diventa ingiustizia sociale, la solitudine delle città, il peso schiacciante del senso di colpa, ma anche la possibilità — fragile, ma reale — di riscatto. La storia di Raskol’nikov, con le sue contraddizioni, i suoi errori e il suo tormento interiore, è uno specchio che ci costringe a guardarci dentro.
Non è solo un classico “da studiare”, ma un romanzo vivo, che ancora ci mette alla prova e ci chiede di interrogarci su cosa significhi davvero essere liberi, responsabili, umani.