sabato 7 settembre 2024

"Spencer", un film che si perde nella sua stessa tesi


Spencer, diretto da Pablo Larraín, cerca di raccontare uno dei momenti più intimi e complessi della vita di Diana, tormentata principessa del Galles, ma il risultato è un film che sembra più interessato a forzare una visione predefinita del suo personaggio piuttosto che a raccontare una storia coinvolgente.

Il film si concentra interamente sull'immagine di Diana come una figura fragile e disturbata, spingendo questa tesi al punto che la principessa viene ritratta quasi al limite della pazzia. 

Efficace la recitazione di Kristen Stewart, bellissima ma solo a tratti somigliante alla vera Diana, personaggio reso forse meglio in altre produzioni, come la serie The Crown di Netflix o Diana - La storia segreta di Lady D, con una straordinaria Naomi Watts

È chiaro fin dall'inizio che Spencer vuole offrire una lettura unilaterale della sua psicologia, ma questa scelta risulta riduttiva. Ogni scena sembra progettata per sottolineare la sua instabilità emotiva, tralasciando ogni sfumatura che avrebbe potuto arricchire il personaggio e renderlo più complesso.

Purtroppo, a questa visione troppo "a tesi" si aggiunge un ritmo eccessivamente lento. Il film si trascina per tutta la sua durata, con dialoghi che suonano spesso vuoti e privi di spessore. Le conversazioni, che dovrebbero rivelare il tumulto interiore di Diana, finiscono per apparire forzate e artificiose, privando il film di quel senso di urgenza e autenticità che avrebbe potuto catturare lo spettatore.

Anche le scene, spesso claustrofobiche, non fanno altro che appesantire il racconto. L'approccio visivo di Larraín, pur elegante, sembra bloccato in un ripetersi di momenti surreali e claustrofobici, che alla lunga diventano monotoni. Lo spettatore viene trascinato in una spirale di sensazioni opprimenti, ma senza mai trovare una vera catarsi o uno sviluppo narrativo che giustifichi questo malessere costante. Anche la colonna sonora risulta monotona e asfissiante.

In definitiva, Spencer si presenta come un'opera visivamente curata, ma carente sul piano emotivo e narrativo. La scelta di rappresentare Diana in maniera così unidimensionale e l'eccessiva lentezza del racconto non fanno altro che allontanare lo spettatore, lasciando dietro di sé un film che, nonostante le intenzioni, non riesce a lasciare un segno duraturo.

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