sabato 1 giugno 2024

The Tree of Life

Il film The Tree of Life del grande regista Terrence Malick, interpretato da Brad Pitt e Sean Penn, è un'esperienza cinematografica unica, della lunghezza a dire il vero debordante di oltre 3 ore. Caratterizzata da immagini straordinarie che abbracciano la grandezza della vita stessa, tale sontuosità visiva racchiude un messaggio che, purtroppo, tende a risultare nebuloso e ambiguo.

Il film, di ardua classificazione - drammatico, con elementi fantastici, quasi SF (significativa, in tal senso, la collaborazione del celebre mago degli effetti speciali Douglas Trumbull) - tenta di esplorare la complessità della vita, dall'origine del nostro universo fino alle dinamiche familiari terrene. 

L'albero della vita, che funge da metafora ricorrente, simboleggia la connessione tra tutti gli esseri viventi e le esperienze che intrecciano il nostro percorso. La natura contemplativa del film suggerisce una riflessione profonda sulla nostra esistenza e il nostro ruolo nel grande schema dell'universo.

Tuttavia la rivelazione di questo messaggio si rivela perlopiù opaca e troppo dispersiva. Le immagini suggestive e astratte spesso si perdono in una narrazione frammentata, lasciando gli spettatori incerti sulla direzione presa dal regista. La coesione tra la storia familiare e i concetti cosmici rimane sfuggente,  quando non forzata, con il rischio di alienare gli spettatori.

Inoltre l'uso eccessivo di simbolismi e metafore potrebbe essere interpretato come un tentativo di elevare il film a una dimensione più alta, ma finisce per creare un'aura di pretenziosità che appesantisce il messaggio anziché rafforzarlo.

Malick affronta con gli strumenti di cui dispone temi filosofici ed esistenziali profondi, ma la sua esecuzione ambivalente e frammentaria rende difficile per gli spettatori cogliere il messaggio proposto. 

La bellezza innegabile delle immagini non riesce completamente a compensare la mancanza di chiarezza nel trasmettere il significato sottostante, lasciando il film in una sorta di limbo interpretativo che potrebbe non essere apprezzato da tutti e che mette a dura prova lo spettatore. 

Ne consiglio dunque la visione? Nonostante tutto sì, a patto di accettare il montaggio dilatato, la scarsità di dialoghi e l'autocompiacimento estetizzante del regista. 

Da ultimo, segnalo che il film è da tempo presente sulla piattaforma gratuita RaiPlay. Se avete la possibilità di vederlo su uno schermo di grandi dimensioni, fatelo, per godere appieno della bellezza incredibile delle immagini.



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