giovedì 18 aprile 2024

La piccola editoria risorsa per la sopravvivenza culturale del Paese

Nel panorama letterario di casa nostra – ma non solo, a dirla tutta – dominano purtroppo quasi esclusivamente le logiche del profitto più bieco e del marketing più becero: cosa trovate esposti sugli scaffali e nelle vetrine delle librerie?

Pseudo libri firmati da personaggi televisivi più o meno effimeri, pseudo autobiografie di orrendi personaggi politici, manuali di ricette riciclate in... tutte le salse (!), e così via. Si vuole “vincere facile”, per parafrasare una celebre pubblicità televisiva.


I grandi gruppi hanno quasi del tutto rinunciato alla ricerca di nuovi talenti, ritenuta poco conveniente, preferendo approcci conservativi delle posizioni acquisite con pochi autori di sicuro ritorno (si fa per dire, poiché i margini si assottigliano sempre più per tutti, nessuno escluso, a partire dagli anticipi e dalle royalties concessi agli autori). 


Le librerie indipendenti annaspano, schiacciate da spese eccessive e da guadagni sempre più magri. Le grandi catene accusano i colpi della crisi e del cambiamento imposto dal sempre più aggressivo commercio on line – Amazon in primis – e chiudono punti vendita anche importanti, con l'inevitabile, triste corollario di posti di lavoro in continua diminuzione.


Non è neppure colpa dell'eBook, che ancora stenta a decollare sul serio, a causa anche della scarsa alfabetizzazione informatica.

Il problema invece è la crescente disaffezione alla lettura, causata a sua volta da tutto un insieme di fattori concomitanti: la crescente parcellizzazione del tempo libero, lo strapotere di vecchi (la televisione) e nuovi media (il Web, gli smartphone e i tablet, la TV on demand e così via), il lavoro insufficiente o inadeguato svolto dalla scuola nell'educare al piacere della lettura, avvertita al contrario come noiosa e – absit iniuria verbis – inutile.


Sempre più spesso così ci si trova a rifugiarsi nella piccola editoria, che lavora a volte più per passione che non per reale tornaconto: è nei cataloghi dei piccoli editori che si possono trovare titoli interessanti, di qualità. 

È sufficiente navigare sui siti della piccola editoria per rendersi conto della vivacità e della ricchezza di contenuti offerti, spesso a prezzi più che accessibili. 


Aiutiamola a crescere. Aiuteremo anche la nostra cultura.




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