Strano destino, quello di certi film, specie d'autore: a volte scivolano nell'oblio, non vengono mai riproposti in televisione e non è neppure facile reperirli sulle varie piattaforme streaming.
È il caso ad esempio di Tempesta di ghiaccio, diretto da Ang Lee e basato sul romanzo di Rick Moody, un dramma profondo e avvincente che esplora le complessità delle relazioni umane e la disillusione della classe media americana negli anni '70.
Il film è ambientato nel 1973, durante il periodo della crisi energetica e dello scandalo Watergate, e segue due famiglie suburbane, i Carver e gli Hood, le cui vite si intrecciano durante un gelido fine settimana del Giorno del Ringraziamento. Kevin Kline interpreta Ben Hood, un marito e padre che si sente intrappolato nella sua routine borghese e cerca evasione in una relazione extraconiugale con Janey Carver (una sensuale e tormentata Sigourney Weaver), la vicina di casa. Joan Allen interpreta la moglie di Ben, Elena, che lotta per trovare un senso di identità e scopo al di là del suo ruolo di casalinga.
I giovani protagonisti del film, tra i quali spiccano Tobey Maguire nei panni di Paul Hood e Christina Ricci in quelli di Wendy Hood, offrono una prospettiva altrettanto complessa e disturbante sulla scoperta di sé e sulle turbolenze dell'adolescenza. Paul è un adolescente introverso e intellettuale, mentre Wendy esplora la propria sessualità in modi a volte provocatori.
La regia di Ang Lee è notevole per la sua delicatezza e precisione. Lee cattura con maestria l'atmosfera fredda e oppressiva dell'inverno e della crisi emotiva che attraversa i personaggi. La tempesta di ghiaccio che dà il titolo al film non è solo un evento meteorologico, ma anche una metafora delle barriere emotive e delle tensioni congelate tra i personaggi.
La sceneggiatura di James Schamus è ricca di dialoghi incisivi e momenti di introspezione che rivelano le paure e i desideri nascosti dei personaggi. La colonna sonora, con brani dell'epoca e una suggestiva partitura originale di Mychael Danna, amplifica l'effetto nostalgico e malinconico della narrazione.
Anche la cura dell'ambientazione storica, del vestiario, del design, delle pettinature e più in generale la ricostruzione dell'atmosfera dei primi anni '70 sono strepitose. In tal senso anche il ritmo dilatato e un poco straniante evoca certa cinematografia di quel periodo, il che accresce il fascino dell'opera.
Tempesta di ghiaccio è un ritratto agghiacciante e commovente della fragilità umana e delle complessità delle relazioni familiari. È un film che invita lo spettatore a riflettere sulle dinamiche del cambiamento sociale e personale, e sulle conseguenze delle scelte individuali.
Con una recitazione eccellente da parte di un cast stellare - Sigourney Weaver, Christina Ricci, Joan Allen, Kevin Kline, Elijah Wood e Tobey Maguire - e una regia impeccabile, "Tempesta di ghiaccio" rimane un'opera cinematografica potente e memorabile.
Per concludere, un paio di annotazioni curiose per gli appassionati di film di supereroi: il film si apre con il giovane Tobey Maguire che legge e commenta un albo dei Fantastici Quattro (per i più pignoli, dirò che disegnato dal mitico John Buscema), prima serie della rivoluzione supereroistica targata Marvel, avviata da Jack Kirby e Stan Lee nei primi anni '60.