mercoledì 24 aprile 2024

La fuga del fumetto dalle edicole

Nelle poche, eroiche edicole rimaste in attività sul suolo patrio, la presenza un tempo cospicua dei fumetti si è rarefatta sempre più. Perfino nelle edicole dei luoghi di mare, un tempo rifugio sicuro dei “giornaletti”, come li chiamavano un tempo gli adulti, sono diventati merce rara. Addio copie arretrate, addio vecchi Tex, Diabolik e Topolino d’annata.

Continuano a vivacchiare le riviste scandalistiche, quelle specializzate (moda, design, arredamento), ma per quanto tempo ancora? E non si pensi che la causa risieda nel diffondersi del digitale, perchè a tutt’oggi le versioni digitali di quotidiani e riviste continuano ad arrancare. La verità è che si legge sempre meno. Punto. 

Alcuni amici edicolanti mi hanno confessato che stanno tentando di resistere strenuamente per giungere all’agognata pensione, trasformando sempre più le loro rivendite in affollati bazaar di  giocattoli, gadget, biglietti per autobus e metro. Ma i tempi delle vacche grasse sono finiti da un pezzo. E questo senza calcolare gli imminenti disastri scatenati dall’impennata dei prezzi dell’energia e del costo della vita.

Insomma, per parafrasare Zucchero, la vedo nera. E sì, gli appassionati si sono gioco forza abituati a supplire recandosi nelle fumetterie, la cui presenza però non è affatto costante nelle nostre regioni. 

Cosa accadrà in futuro? Personalmente credo che il processo di scomparsa delle edicole accelererà, con tutte le conseguenze del caso. 



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