La trama:
Paula è una scienziata mandata nella stazione spaziale internazionale per conto di un importante istituto di ricerca per studiare la riproduzione cellulare e la possibilità di far rigenerare i ricettori dell’udito. Proprio quando la missione è conclusa e insieme al suo collega dovrebbero tornare a riabbracciare i loro cari in Germania, accade qualcosa d'imponderabile e la riunione con la famiglia sembra divenire impossibile. Sven e la figlia non udente Charlie si ritroveranno al centro di un evento più grande di loro.
Il cast e le ambientazioni
Il cast offre interpretazioni abbastanza convincenti, con attori che riescono a trasmettere l'angoscia, la determinazione e la meraviglia dei loro personaggi di fronte agli eventi straordinari che si susseguono. Le ambientazioni sono realistiche e ben realizzate, aggiungendo un ulteriore livello di immersione nell'ambientazione della serie.
Chiavi di lettura
Uno degli aspetti più intriganti della serie è il modo in cui mescola elementi di fantascienza con tematiche più profonde, come l'esplorazione dell'ignoto, la ricerca di significato nell'universo e la lotta per la sopravvivenza.
Le somiglianze con Constellation
Ci sono punti di contatto con Constellation di Apple TV+ e le atmosfere a tratti possono ricordare un'altra produzione tedesca di grande successo di qualche anno fa, Dark, ma personalmente ho apprezzato di più Das Signal rispetto alla pur più blasonata serie di Apple (oltretutto, l'ammetto, non nutro grande simpatia per la protagonista, Noomi Rapace), in virtù di una maggior linearità della storia e di una minor pretenziosità.
Intendiamoci, non mancano qualche incongruenza e forzatura nella sceneggiatura, ma niente che non si possa tollerare. Accade di peggio in altisonanti produzioni hollywoodiane, lo sappiamo.
La serie sorprende con un colpo di scena finale che lascia lo spettatore con il fiato sospeso, confermando la sua abilità nel tenere alta la suspense fino all'ultimo momento.
In conclusione
Das Signal non delude le aspettative degli amanti della fantascienza, beninteso a patto di non pretendere troppo. Con una trama interessante, effetti speciali validi e un cast mediamente all'altezza, rappresenta in definitiva un buon prodotto.
Il doppiaggio
Nota di demerito invece per il doppiaggio italiano, per quanto concerne la voce dell piccola Yuna Bennett, peraltro bravissima: non si comprende perchè da anni si utilizzi una vocina italiana lagnosa e dal marcato accento romanesco. Ascoltate la voce in originale e noterete l'abisso.