martedì 11 novembre 2025

Ender’s Game, quando l'adattamento cinematografico fallisce

Ender’s Game è l’esempio perfetto di come un romanzo di fantascienza complesso e affascinante possa essere trasformato in un film piatto, senz’anima e privo di qualsiasi tensione emotiva. 

Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Orson Scott Card, scrittore statunitense di fantascienza e fantasy. Il libro, pubblicato nel 1985, è considerato un classico del genere e ha vinto sia il Nebula Award che l’Hugo Award. Racconta la storia di un ragazzo geniale, Ender Wiggin, addestrato sin da piccolo in una scuola militare spaziale per combattere una razza aliena. Il romanzo è molto più complesso e profondo del film, soprattutto nei temi morali, psicologici e politici.

Gavin Hood dirige con mano incerta, incapace di restituire la profondità morale e psicologica dell’opera di Orson Scott Card, riducendo tutto a un videogioco patinato in cui i personaggi si muovono come pedine senza vita.

Asa Butterfield è un protagonista monocorde, mentre Harrison Ford sembra annoiato da se stesso. 

Gli effetti speciali, per quanto convincenti, non riescono a compensare la mancanza di una vera regia o di un ritmo avvincente. Ne risulta un film freddo e prevedibile, che tenta invano di apparire intelligente ma finisce per sembrare solo pretenzioso.

Ender’s Game, quando l'adattamento cinematografico fallisce

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