sabato 8 novembre 2025

Accattone, il folgorante esordio cinematografico di Pasolini

Con Accattone (1961) Pier Paolo Pasolini firma un esordio cinematografico sorprendente, crudo e poetico al tempo stesso. Lontano dai canoni del neorealismo ma ancora immerso nella realtà delle borgate romane, il film racconta la vita miserabile e senza redenzione di Vittorio, detto Accattone, interpretato con forza istintiva da Franco Citti, volto simbolo di un’umanità ai margini.

Pasolini, alla sua prima regia, si circonda di collaboratori d’eccezione: alla fotografia c’è Tonino Delli Colli, che trasforma le strade polverose e i ponti sul Tevere in scenari di struggente bellezza; al montaggio Nino Baragli, capace di dare ritmo e misura a un racconto sospeso tra realismo e lirismo. Assistente alla regia un certo Bernardo Bertolucci

La colonna sonora, con le musiche sacre di Johann Sebastian Bach, crea un contrasto potente con l’ambiente degradato, conferendo alle immagini un’aura tragica e spirituale.

Già in questo film d’esordio si riconosce la mano di un autore completo: Pasolini costruisce un linguaggio personale, dove la pietà per i suoi personaggi si mescola a una visione lucida e implacabile della società. Accattone resta una pietra miliare del nostro cinema, un canto doloroso e sublime dedicato agli ultimi, e l’annuncio folgorante di un talento destinato a lasciare un segno indelebile.

Accattone, il folgorante esordio cinematografico di Pasolini

Con Accattone (1961) Pier Paolo Pasolini firma un esordio cinematografico sorprendente, crudo e poetico al tempo stesso. Lontano dai canon...