martedì 25 novembre 2025

Nick Drake, il canto fragile che non abbiamo saputo ascoltare

Ricorre oggi l’anniversario della morte di Nick Drake, avvenuta il 25 novembre 1974. Un artista luminoso e vulnerabile, che in vita non riuscì mai a trovare un vero spazio nel mondo musicale, forse perché troppo appartato, troppo sensibile, troppo distante dai rumori che lo circondavano.

I suoi tre album, oggi considerati opere imprescindibili del folk britannico, passarono quasi inosservati al momento della pubblicazione. Eppure in quei solchi c’era già tutto: la chitarra cristallina, la voce timida e profonda, quella malinconia lieve che non si trasformava mai in disperazione, ma rimaneva sospesa come un pensiero appena sussurrato.

Oltre alla celebre Pink Moon, vale la pena ricordare altri brani che raccontano la sua grandezza: River Man, forse il suo capolavoro; Northern Sky, tra le sue melodie più luminose; Time Has Told Me, delicata e piena di grazia; From the Morning, un saluto gentile che oggi suona quasi come un testamento spirituale.

Il successo postumo di Drake è una delle parabole più amare della musica: abbiamo imparato ad ascoltarlo solo quando la sua voce non poteva più rispondere. Ma quella voce, quel soffio fragile, continua a raggiungerci intatto. E ogni 25 novembre ci ricorda quanto talento, a volte, può essere troppo sottile per attraversare indenne il peso del mondo.



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