venerdì 31 gennaio 2025

Meloni sotto inchiesta: attacca i giudici invece di difendere la legalità

© Reuters

È inaccettabile che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, indagata per favoreggiamento e peculato nel caso Almasri, attacchi come al solito la magistratura con accuse infondate, invece di assumersi la responsabilità per la liberazione e il rimpatrio di un criminale accusato di crimini contro l'umanità.

Meloni preferisce insinuare complotti e screditare un'intera istituzione. Questo comportamento mina la fiducia dei cittadini nello Stato di diritto e dimostra un'arroganza intollerabile da parte di chi dovrebbe rappresentare e difendere le nostre istituzioni.

domenica 26 gennaio 2025

Star Trek: Section 31: un viaggio nel nulla cosmico

Il film Star Trek: Section 31, primo film televisivo del cosiddetto “universo espanso” di Star Trek è l’ennesimo tentativo di espandere l’universo della celebre saga, ma purtroppo fallisce miseramente. La trama è un pasticcio insensato che cerca di mescolare intrighi politici e spionaggio interstellare, finendo per perdersi in un guazzabuglio di colpi di scena forzati e incongruenze narrative.

Nonostante la bravura della carismatica protagonista Michelle Yeoh, che cerca disperatamente di dare spessore a un personaggio scritto male e privo di una reale direzione, il film si rivela davvero pessimo e, soprattutto, inutile. L’impressione generale è quella di un prodotto assemblato in fretta, privo di una visione chiara e incapace di aggiungere qualcosa di significativo alla mitologia di Star Trek.


Un’occasione sprecata che deluderà sia i fan storici che i nuovi spettatori. Un film da evitare, insomma, a meno che non abbiate tendenze sadomasochistiche.

sabato 25 gennaio 2025

Settimana prossima, anno prossimo… ma l’articolo dov’è?

C’è un vizio linguistico che ormai si è diffuso ovunque: TV, radio, giornali, e persino nei dialoghi quotidiani. Si tratta dell’uso errato di espressioni come "Settimana prossima" e "Anno prossimo", a cui manca un elemento essenziale: l’articolo determinativo.

La forma corretta, secondo la grammatica italiana, è “la settimana prossima” e l’anno prossimo”. L’omissione dell’articolo è un anglicismo strisciante – pensiamo a next week e next year – che però nella nostra lingua suona come un fastidioso scivolone sintattico.

Forse è colpa della fretta, forse dell’influenza dei media, ma il risultato è una lingua impoverita e trascurata. Usare l’articolo non costa nulla e restituisce dignità alla frase. Quindi, facciamoci un favore: usiamo correttamente l’italiano!

mercoledì 22 gennaio 2025

Un nuovo complotto contro l'America

Nel 2004, Philip Roth pubblicava Il complotto contro l'America, un romanzo distopico che immaginava un'America alternativa, in cui l'aviatore e noto simpatizzante nazista Charles Lindbergh veniva eletto presidente, portando il paese verso un progressivo scivolamento nell'antisemitismo e nell'autoritarismo. Quella che solo qualche anno fa poteva sembrare una provocazione letteraria o un cupo esercizio di immaginazione, oggi appare come una lettura sinistramente profetica alla luce delle prime, sciagurate mosse del neo presidente eletto Donald Trump.

Il parallelo tra il Lindbergh di Roth e l'attuale inquilino della Casa Bianca non è forzato: entrambi incarnano una retorica populista, demagogica e nazionalista, puntano il dito contro le minoranze, fomentano divisioni sociali e mettono in discussione i fondamenti democratici degli Stati Uniti. Nel romanzo, l'America di Lindbergh scivola progressivamente verso un regime di discriminazione sistematica e repressione del dissenso, un pericolo che oggi non è più relegato alla sola narrativa.

Le prime, deliranti dichiarazioni e azioni di Trump confermano i timori di chi vede in lui un pericolo per l'ordine democratico mondiale. La retorica aggressiva contro gli immigrati, il disprezzo per la stampa, l'insofferenza verso le istituzioni e il disinteresse per le alleanze internazionali sono segnali allarmanti di un'involuzione che potrebbe avere conseguenze devastanti, non solo per gli Stati Uniti, ma anche per l'Europa e il resto del mondo. Come Roth descrive nel suo romanzo, l'isolazionismo, il culto della personalità e la semplificazione populista di problemi complessi sono gli ingredienti di una ricetta politica pericolosa e destabilizzante.

Una delle intuizioni più inquietanti di Roth è la progressiva normalizzazione del male: il protagonista, un giovane Philip Roth immaginario, osserva con sgomento come la sua famiglia e la sua comunità vengano lentamente erose da una nuova normalità fatta di paura e conformismo. Anche oggi, la capacità di assuefazione dell'opinione pubblica alle provocazioni e agli abusi di potere di Trump è un segnale che non possiamo permetterci di ignorare.

La rielezione di Trump mina alle basi i concetti stessi di legalità, onestà e senso dello Stato: l'unico, vero motivo che ha spinto Trump a cercare con tutte le sue forze la rielezione è stato evitare il carcere.

Il romanzo di Roth ci ricorda che la democrazia è fragile e che basta poco per incrinarne i principi fondamentali. Il rischio di un'America che si allontana dai suoi ideali fondativi di libertà e uguaglianza non è mai stato così reale. Sta a noi, come cittadini consapevoli, restare vigili e impegnati per evitare che la distopia di Roth diventi la nostra realtà.


lunedì 20 gennaio 2025

Un giorno infausto per il mondo: il ritorno di Trump alla Casa Bianca

L'America ha deciso di infliggersi nuovamente un colpo mortale: Donald Trump, il famigerato Presidente Pazzo, è tornato alla Casa Bianca. Un evento che segna una svolta drammatica non solo per gli Stati Uniti, ma per il mondo intero. Se la sua prima presidenza è stata caratterizzata da caos, scandali e una politica estera aggressiva e miope, questa seconda esperienza si preannuncia ancora più distruttiva. Trump, ora libero da qualsiasi remora e circondato da un entourage ancora più estremista, non farà prigionieri.

Le previsioni per il futuro sono a dir poco cupe. Sul fronte interno, ci si aspetta un ulteriore smantellamento delle istituzioni democratiche, un attacco frontale ai diritti civili e una gestione economica miope e populista. La retorica divisiva sarà spinta ai massimi livelli, con il rischio concreto di un aumento della violenza politica e della polarizzazione sociale.

A livello internazionale, la presidenza Trump 2.0 rischia di mettere a repentaglio l'equilibrio globale. Le alleanze storiche con l'Europa e la NATO verranno ulteriormente messe in discussione, lasciando campo libero a potenze come la Russia e la Cina. Il riscaldamento globale, già trascurato durante il suo primo mandato, subirà un'ulteriore battuta d'arresto, con conseguenze disastrose per il pianeta.

Per l'Europa, questa rielezione rappresenta una sciagura. Un'America isolazionista e imprevedibile costringerà l'UE a rivedere le proprie strategie di sicurezza e politiche economiche, in un momento già critico per la stabilità globale.

L'insediamento di Trump è una notizia che fa tremare il mondo. Le sue politiche, il suo linguaggio d'odio e la sua totale mancanza di visione a lungo termine rischiano di condurci in un'epoca di instabilità senza precedenti. Non resta che sperare nella resistenza delle istituzioni democratiche e nella capacità dei cittadini di opporsi a questo incubo annunciato.

domenica 19 gennaio 2025

Il castello di vetro: un’occasione mancata

Nonostante la straordinaria prova di Woody Harrelson (ma sono efficaci anche le prove di Brie Larson e Naomi Watts) che regala un’interpretazione intensa e sfaccettata nel ruolo del protagonista, Il castello di vetro si rivela un film deludente. 

La regia è pesante e statica, incapace di dare respiro alla narrazione o di coinvolgere realmente lo spettatore. Anche i temi, pur importanti e potenzialmente toccanti, perdono forza in una messa in scena che risulta noiosa e respingente. 

Un’occasione mancata, soffocata da uno stile che appesantisce ciò che avrebbe potuto essere un racconto vibrante e commovente.

martedì 14 gennaio 2025

Il triangolo del populismo: Meloni, Trump e Musk, un rischio per l’Italia

L’amicizia tra Giorgia Meloni, Donald "Presidente Pazzo" Trump e Elon Musk, di cui la Sorella d'Italia va tanto fiera, rappresenta un pericolo concreto per l’Italia. Questo triangolo, che unisce politica, potere economico e strategie mediatiche, potrebbe influenzare negativamente il nostro Paese in diversi ambiti. Vediamo perché.

L'alleanza del populismo

Tutti e tre condividono un’ideologia populista che sfrutta la retorica contro le élite per alimentare consenso. Trump, con il suo trito “Make America Great Again”, e Musk, con le sue provocazioni che strizzano l’occhio all’estrema destra su piattaforme social, incarnano una visione polarizzante della società. Meloni, pur adottando un linguaggio più moderato, si inserisce perfettamente in questa narrazione, costruendo il suo successo politico sulla furba dicotomia "noi contro loro".

Questa convergenza ideologica rischia di spingere l’Italia verso politiche sempre più divisive, che mettono da parte il dialogo istituzionale a favore di un confronto basato su slogan e provocazioni.

Il rischio economico

Elon Musk, con la sua influenza economica e tecnologica, rappresenta un interlocutore pericoloso per l’Italia. Da una parte, il suo interesse nel promuovere tecnologie innovative come l’intelligenza artificiale potrebbe sembrare un’opportunità, ma dall’altra, la sua visione iper-liberista rischia di svantaggiare i Paesi meno competitivi sul piano industriale, come il nostro.

Meloni potrebbe essere tentata di allinearsi con Musk per guadagnare visibilità internazionale, ma ciò potrebbe tradursi in politiche che favoriscono le multinazionali a scapito delle piccole e medie imprese italiane, pilastro della nostra economia.

La manipolazione dell’opinione pubblica

Trump e Musk sono maestri nel manipolare i media e le piattaforme digitali. Trump ha utilizzato i media "amici" per influenzare milioni di persone, mentre Musk, come proprietario della piattaforma X (ex Twitter), ha dimostrato di voler trasformare i social in uno strumento per diffondere narrazioni favorevoli ai suoi interessi.

Meloni, in questa cornice, potrebbe sfruttare queste alleanze per rafforzare il suo consenso interno ed esterno, sacrificando però la trasparenza e il pluralismo dell’informazione già in parte compromessi dalla sua scarsa propensione al confronto. La normalizzazione di una politica basata su fake news, attacchi personali e divisioni sociali è un rischio concreto per la tenuta democratica dell’Italia.

Il rischio di isolamento internazionale

Infine, l’alleanza con Trump e Musk potrebbe isolare l’Italia sul piano internazionale. L’Unione Europea, già scettica nei confronti di governi populisti, potrebbe vedere l’Italia come un partner inaffidabile, riducendo il nostro peso politico e la capacità di influenzare decisioni cruciali in ambito economico, ambientale e sociale.

... E quindi?

L’amicizia tra Meloni, Trump e Musk non è solo un curioso intreccio di personalità, ma una minaccia concreta per il nostro Paese. L’Italia rischia di diventare un laboratorio per sperimentazioni populiste, politiche economiche liberiste e strategie mediatiche manipolative. È essenziale che il dibattito pubblico si opponga a questa deriva, difendendo i valori democratici e promuovendo un modello politico più equilibrato e inclusivo.



lunedì 13 gennaio 2025

Look up, il ritorno di Ringo

Look up, il nuovo album di Ringo Starr è una sorprendente e affascinante immersione nel mondo del country, un genere che il leggendario batterista dei Beatles ama da sempre (ascoltate ad esempio What goes on, brano che incise con i suoi compagni nell'album Rubber Soul per averne conferma) e che in questo suo nuovo lavoro abbraccia con autentica passione e stile unico. 

Con questo progetto, Ringo dimostra ancora una volta la sua versatilità artistica, mescolando le radici del country tradizionale con un sound moderno che lo rende fresco e accessibile.


Ogni traccia è un viaggio nel cuore della musica americana, arricchito dalla sua inconfondibile voce e da arrangiamenti che celebrano il meglio del country: chitarre acustiche calde, pedal steel evocative e ritmi rilassati che invitano a un ascolto intimo e coinvolgente. Le melodie sono accattivanti e i testi raccontano storie di speranza, amore e riflessione, perfettamente in linea con il messaggio positivo che ha sempre caratterizzato il lavoro di Ringo, riassunto nel motto hippy Peace and Love.


Le collaborazioni presenti nell’album aggiungono ulteriori sfumature, con ospiti illustri del panorama country che contribuiscono a creare un progetto ricco e variegato. C’è un sapiente equilibrio tra ballate dolci e brani più ritmati e grintosi, che mettono in luce sia la sensibilità melodica che l’energia contagiosa di Ringo.


Con questo album, Ringo Starr dimostra che il country è il terreno perfetto per esprimere la sua anima musicale, regalandoci un lavoro che sa di casa, di autenticità e di quel calore che solo lui sa trasmettere. Un album  per gli amanti del country e per chiunque desideri scoprire una nuova sfaccettatura del genio artistico di Ringo.



sabato 11 gennaio 2025

Il primo presidente USA pregiudicato

 © JUSTIN LANE/Pool via REUTERS

È semplicemente oltraggioso che il presidente eletto Donald Trump, riconosciuto colpevole nel caso dei pagamenti alla ex pornostar Stormy Daniels, oltre che più volte bancarottiere, truffatore, molestatore, sospetto stupratore, corruttore, ispiratore della tentata insurrezione di Capitol Hill, non debba affrontare alcuna conseguenza concreta per le sue azioni. Nonostante la condanna, non gli è stata inflitta né una pena detentiva né una multa. Questo significa che entrerà in carica con una fedina penale macchiata, senza subire alcuna sanzione.

È inaccettabile che una figura pubblica di tale rilevanza possa evitare le conseguenze delle proprie azioni illegali. Questo precedente mina la fiducia nel sistema giudiziario e invia un messaggio pericoloso: che l'élite politica possa agire impunemente, al di sopra della legge. La giustizia dovrebbe essere uguale per tutti, indipendentemente dalla posizione o dal potere detenuto. E se qualcuno trova in ciò alcune somiglianze con la situazione di alcuni ministri e parlamentari attualmente in carica nel nostro Paese, ebbene non sbaglia.

La mancanza di una pena adeguata per Trump non solo sminuisce la gravità dei reati commessi, ma offende anche le vittime e tutti coloro che credono nell'integrità e nell'equità del sistema legale. È fondamentale che i leader siano ritenuti responsabili delle loro azioni, altrimenti rischiamo di erodere i principi fondamentali della nostra democrazia.

La vicenda è un insulto alla giustizia. La condanna di Donald Trump per reati vergognosi, come nel caso dei pagamenti a Stormy Daniels, appare come una farsa in cui si è rispettata, forse, solo la formalità della legge. Nonostante la colpevolezza, non è stata inflitta alcuna pena concreta: né detenzione, né una multa significativa. Questo non è altro che un affronto alla fiducia nel sistema giudiziario, che dovrebbe essere equo e uguale per tutti. 

Un simile epilogo invia un messaggio devastante: che i potenti possano agire al di sopra della legge senza subire reali conseguenze. In un momento in cui la giustizia dovrebbe rappresentare un baluardo di integrità, si preferisce assecondare il privilegio e l’impunità. La giustizia non può limitarsi a una mera formalità: richiede azioni, conseguenze e soprattutto equità. Altrimenti, a pagarne il prezzo sarà la democrazia stessa.

lunedì 6 gennaio 2025

Immortals: il trionfo di Tarsem Singh

Visivamente sontuoso e narrativamente potente, Immortals di Tarsem Singh è un’esperienza cinematografica unica, che eleva il genere mitologico a livelli artistici inaspettati, mai raggiunti prima, neanche in 300 di Zack Snyder. 

Uscito nel 2011, il film è una celebrazione della creatività visiva, capace di trasformare una storia epica in un'opera d'arte che fonde azione, mito e poesia.  

La trama segue le gesta di Teseo (interpretato da un muscolare Henry Cavill), un giovane contadino scelto dagli dèi per affrontare il malvagio re Iperione (Mickey Rourke), deciso a scatenare i Titani e distruggere l'umanità. Anche se il soggetto potrebbe sembrare familiare, il trattamento di Singh conferisce al racconto una profondità e un’intensità che lo distinguono da altre opere dello stesso genere.  

Ciò che rende la pellicola davvero straordinaria è la regia visionaria di Singh. Dopo l'affascinante The Fall, che già mostrava di cosa fosse capace il regista indiano, in questo lavoro ogni inquadratura è una composizione impeccabile, ispirata all'arte classica e rinascimentale, con colori intensi e immagini potentemente simboliche. 

La scena dello scontro finale tra gli dei e i Titani è un'esplosione di coreografie epiche, che mescolano brutalità e bellezza con un’efficacia mozzafiato.  

Il cast offre interpretazioni convincenti, con un Henry Cavill convincente nel ruolo del protagonista, capace di combinare vulnerabilità e forza in modo naturale. Mickey Rourke, nei panni del crudele Iperione, è un villain indimenticabile, spietato e disturbante, perfettamente contrapposto alla nobiltà di Teseo. Da menzionare anche Luke Evans nel ruolo "divino" di Zeus.

Un altro elemento di rilievo è la colonna sonora, composta da Trevor Morris, che amplifica l’epicità della narrazione con melodie imponenti e suggestive, creando un perfetto accompagnamento emotivo alle immagini spettacolari.  

Se Immortals si distingue per la sua estetica, non manca di offrire anche spunti di riflessione. Temi come il destino, la fede e la lotta per la libertà sono trattati con serietà, senza mai appesantire il ritmo del film.  

Si tratta di un’opera che merita di essere riscoperta e celebrata. Non è solo un film d’azione o una rivisitazione della mitologia greca, ma un’autentica esperienza visiva e narrativa. Tarsem Singh ha realizzato un capolavoro che incarna la forza evocativa del mito e dimostra come il cinema possa essere al tempo stesso intrattenimento e arte.

domenica 5 gennaio 2025

Sei un aspirante scrittore? Mettiti alla prova con questo test!

Scrivere è un'arte, ma anche un mestiere che richiede passione, dedizione e un pizzico di autoanalisi. Vi siete mai chiesti se avete la stoffa per diventare scrittori? Ebbene, il blog magazine Libri e Parole propone un test per aspiranti scrittori.  

Questo test non è solo un gioco, ma uno strumento utile per riflettere sulle vostre capacità, sul vostro approccio alla scrittura e su quanto siete disposto a lavorare per migliorare. Vi invita a guardarvi dentro per porsi la fatidica domanda: Ho davvero ciò che serve per scrivere un libro o un racconto che catturi i lettori?  

Che ne dite di provarci? Qui trovate il test. Poi, volendo, potreste condividere i vostri risultati o le vostre impressioni. Magari sarà proprio questo il primo passo per realizzare il vostro sogno di diventare scrittori!  

Insomma, la scrittura è talento innato o si può imparare con l’impegno?

venerdì 3 gennaio 2025

Ivan Graziani, cantautore e chitarrista di razza

Ivan Graziani ci ha lasciati il primo gennaio 1997, ma il suo ricordo rimane vivido e luminoso. Le sue canzoni continuano a emozionare generazioni di ascoltatori, grazie alla bellezza senza tempo delle sue melodie e alla profondità dei suoi testi. Un grande della musica, un innovatore, un artista che ha segnato indelebilmente la storia della cultura italiana.

Ivan Graziani è stato un autentico poeta della musica italiana, un artista capace di mescolare rock, cantautorato e poesia come pochi altri. La sua voce unica, graffiante e malinconica, sapeva raccontare storie che parlavano al cuore di chiunque le ascoltasse. Brani come Lugano addio, Agnese o Signora bionda dei ciliegi sono ancora oggi piccoli capolavori di narrazione musicale, capaci di evocare immagini vivide e universali.

Ivan non era solo un cantautore straordinario, ma anche un chitarrista di talento, uno che sapeva far cantare lo strumento con la stessa intensità con cui modulava la sua voce. La sua chitarra era un'estensione naturale del suo essere, e i suoi riff erano riconoscibili al primo ascolto. 

Collaborò anche con il grande Lucio Battistinegli studi della Numero Uno, la celebre etichetta fondata da Mogol e Battisti, nacque una proficua collaborazione tra Graziani e Battisti. Graziani venne coinvolto come musicista nelle registrazioni dell'album di Lucio La batteria, il contrabbasso, eccetera

In seguito, i musicisti abituali di Battisti parteciparono alle sessioni di registrazione di Ballata per quattro stagioni, il disco che Graziani pubblicò nel 1976. Questo periodo segnò un momento di svolta fondamentale nella carriera del cantautore.

E poi non si può dimenticare la sua energia sul palco, la sua ironia nei testi, né la profondità delle sue riflessioni, che arrivavano dritte all'anima.

A quasi trent'anni anni dalla sua scomparsa, il ricordo di Ivan Graziani rimane vivo grazie alla bellezza delle sue canzoni, che non smettono mai di emozionare. Un grande della musica, un innovatore, un uomo che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia della cultura italiana.

The Misfits, una catastrofe di film

The Misfits è un film del 2021 che, nonostante il fascino e la professionalità di Pierce Brosnan, non riesce a lasciare il segno. Diretto da Renny Harlin, sembra voler mescolare elementi di heist movie, action e commedia, ma il risultato è un pasticcio senza identità.

La trama, prevedibile, scombinata e a tratti surreale, si muove tra cliché già visti e situazioni al limite dell'assurdo. I personaggi sono piatti, con dialoghi che oscillano tra il banale e il ridicolo. Nemmeno Brosnan, con tutto il suo carisma, riesce a salvare un copione privo di mordente.

A peggiorare le cose, la regia appare svogliata, incapace di rendere le scene d'azione davvero coinvolgenti. Anche la colonna sonora, spesso invasiva, non aiuta a sollevare l'esperienza.

In conclusione, The Misfits è un film che fallisce nel tentativo di intrattenere, lasciando lo spettatore con l'amaro in bocca e la sensazione di aver perso tempo.

giovedì 2 gennaio 2025

Deadpool & Wolverine, uno scadente film di successo


Deadpool & Wolverine è un film che incarna il peggio del cinema supereroistico: una giostra di battute autoreferenziali e violenza gratuita, priva di sostanza o scopo. La trama, se così si può definire, è un pretesto per una sequenza infinita di scene post-crediti, trasformando l’intero film in un esercizio di vuota autocelebrazione. 

Ryan Reynolds e Hugh Jackman sono intrappolati in ruoli che riducono i loro personaggi a caricature senza profondità. Le battute, spesso immature e ripetitive, falliscono nel suscitare genuine risate, risultando invece irritanti e prevedibili. In particolare il personaggio interpretato da Reynolds, Deadpool appunto, risulta insopportabile e ridicolo fin dall’inizio del film con le sue inutili scurrilità. 

La mancanza di una vera sceneggiatura e la presenza fine a se stessa di vari personaggi, vecchi e nuovi, del MCU rende il film un’esperienza vuota e noiosa, priva di qualsiasi impatto emotivo o narrativo. 

Deadpool & Wolverine si rivela un’operazione commercialmente riuscita, sì, ma priva di anima, che sfrutta il richiamo dei suoi protagonisti senza offrire nulla di nuovo o interessante al pubblico.

Gennaio 2025: i libri da leggere ora

Con il nuovo anno, torna la mia seguitissima (grazie di cuore agli affezionati lettori, a proposito) rubrica dedicata ai libri consigliati, e non vedo l'ora di condividere con voi una selezione di titoli che ho scelto con cura per questo gennaio 2025. 

Siete pronti a scoprire nuove storie, idee e autori che possano accompagnarvi nelle fredde giornate invernali?

Questa prima puntata dell'anno è ricca di suggerimenti che spaziano tra generi diversi, perfetti per ogni tipo di lettore. Vi invito a leggere l'articolo completo qui, sulle pagine del blog magazine Libri e Parole e a lasciarmi i vostri commenti: quali titoli vi hanno incuriosito di più?

Buona lettura e buon anno!



mercoledì 1 gennaio 2025

One Assassination Under God – Chapter 1

Tra i dischi da salvare dell’anno appena trascorso non posso non inserire One Assassination Under God – Chapter 1 di Marilyn Manson. L’album fonde sapientemente le sonorità aggressive degli esordi con nuove esplorazioni, cupe e introspettive come si addice al tenebroso artista. 

Pubblicato nel 2024, questo lavoro si distingue per la sua produzione raffinata, curata dallo stesso Manson insieme a Tyler Bates, che regala un sound moderno senza rinunciare all’oscurità e alla provocazione tipiche del “Reverendo”.

Brani come As Sick as the Secrets Within e Raise the Red Flag sprigionano energia, mentre Meet Me in Purgatory lascia spazio a toni più riflessivi. 

In tutto l’album affiora qua e là un’affascinante vena melodica, che aggiunge profondità emotiva alle composizioni e bilancia perfettamente i momenti più brutali.

One Assassination Under God – Chapter 1 conferma Manson come un punto di riferimento nel panorama rock contemporaneo.



Il business della rabbia sui social

C’è un filo nero che attraversa i social, e Facebook più di tutti: la violenza verbale . Ogni giorno assistiamo a una marea di insulti, sar...