Visivamente sontuoso e narrativamente potente, Immortals di Tarsem Singh è un’esperienza cinematografica unica, che eleva il genere mitologico a livelli artistici inaspettati, mai raggiunti prima, neanche in 300 di Zack Snyder.
Uscito nel 2011, il film è una celebrazione della creatività visiva, capace di trasformare una storia epica in un'opera d'arte che fonde azione, mito e poesia.
La trama segue le gesta di Teseo (interpretato da un muscolare Henry Cavill), un giovane contadino scelto dagli dèi per affrontare il malvagio re Iperione (Mickey Rourke), deciso a scatenare i Titani e distruggere l'umanità. Anche se il soggetto potrebbe sembrare familiare, il trattamento di Singh conferisce al racconto una profondità e un’intensità che lo distinguono da altre opere dello stesso genere.
Ciò che rende la pellicola davvero straordinaria è la regia visionaria di Singh. Dopo l'affascinante The Fall, che già mostrava di cosa fosse capace il regista indiano, in questo lavoro ogni inquadratura è una composizione impeccabile, ispirata all'arte classica e rinascimentale, con colori intensi e immagini potentemente simboliche.
La scena dello scontro finale tra gli dei e i Titani è un'esplosione di coreografie epiche, che mescolano brutalità e bellezza con un’efficacia mozzafiato.
Il cast offre interpretazioni convincenti, con un Henry Cavill convincente nel ruolo del protagonista, capace di combinare vulnerabilità e forza in modo naturale. Mickey Rourke, nei panni del crudele Iperione, è un villain indimenticabile, spietato e disturbante, perfettamente contrapposto alla nobiltà di Teseo. Da menzionare anche Luke Evans nel ruolo "divino" di Zeus.
Un altro elemento di rilievo è la colonna sonora, composta da Trevor Morris, che amplifica l’epicità della narrazione con melodie imponenti e suggestive, creando un perfetto accompagnamento emotivo alle immagini spettacolari.
Se Immortals si distingue per la sua estetica, non manca di offrire anche spunti di riflessione. Temi come il destino, la fede e la lotta per la libertà sono trattati con serietà, senza mai appesantire il ritmo del film.
Si tratta di un’opera che merita di essere riscoperta e celebrata. Non è solo un film d’azione o una rivisitazione della mitologia greca, ma un’autentica esperienza visiva e narrativa. Tarsem Singh ha realizzato un capolavoro che incarna la forza evocativa del mito e dimostra come il cinema possa essere al tempo stesso intrattenimento e arte.
