venerdì 21 febbraio 2025

Civil War, il futuro dell'America?

Civil War di Alex Garland è un'opera cinematografica potente, che colpisce per la sua rappresentazione cruda e realistica di un'America dilaniata da una nuova guerra civile. Il film segue un gruppo di giornalisti, tra cui la fotoreporter Lee Smith (interpretata da una misurata Kirsten Dunst), nel loro pericoloso viaggio attraverso un paese in preda al caos, con l'obiettivo di documentare gli ultimi giorni di un presidente dittatoriale asserragliato a Washington. La narrazione si sviluppa come un road movie, mostrando un'America frammentata e devastata, dove ogni equilibrio è saltato e la violenza è all'ordine del giorno.

La scelta di Garland di non fornire dettagli espliciti sulle cause del conflitto o sulle motivazioni politiche dei vari schieramenti contribuisce a creare un'atmosfera di disorientamento e incertezza, riflettendo l'insensatezza della guerra e il collasso del sistema sociale. Questa rappresentazione risuona in modo inquietante con eventi reali come l'assalto a Capitol Hill e le tensioni politiche che caratterizzano gli Stati Uniti degli ultimi anni.

La performance del cast è notevole, con la Dunst che offre una interpretazione intensa e convincente di una fotoreporter determinata a testimoniare la verità in mezzo al caos. 

La regia di Garland, supportata dalla fotografia superba di Rob Hardy e dalla colonna sonora di Ben Salisbury e Geoff Barrow, crea un'esperienza cinematografica immersiva e disturbante, che lascia lo spettatore a riflettere sulle profonde divisioni e contraddizioni della società contemporanea americana.

Il film, attraverso una narrazione avvincente e una rappresentazione visiva realistica, mette in luce le fragilità della democrazia e le potenziali conseguenze di una società polarizzata. La sua attualità e la capacità di rispecchiare eventi recenti lo rendono una visione imprescindibile per chiunque sia interessato a comprendere le dinamiche politiche e sociali del nostro tempo.

giovedì 20 febbraio 2025

Il delirio e le menzogne del Presidente Pazzo

© Reuters

Le recenti dichiarazioni del "Presidente Pazzo" Donald Trump, sempre più succube di Putin (non è una novità, peraltro), che ha definito il presidente ucraino Zelensky un "dittatore senza elezioni", oltre a ricoprirlo di insulti e ha accusato l'Ucraina di aver provocato la guerra con la Russia, sono profondamente sconcertanti e inaccettabili. 

Queste affermazioni non solo distorcono la realtà dei fatti, ma rappresentano un insulto a un leader democraticamente eletto che sta guidando il suo paese attraverso una brutale aggressione. 

È fondamentale riconoscere che l'unico responsabile di questa guerra è il regime bellicoso della Russia, e insinuare il contrario equivale a diffondere disinformazione che mina gli sforzi internazionali per sostenere l'Ucraina nella sua lotta per la sovranità e la libertà.


sabato 15 febbraio 2025

La farsa dei negoziati: Trump regala l’Ucraina a Putin

Trump e Putin © Ansa

La recente telefonata tra Trump e Putin, sbandierata dal presidente USA come un passo verso la pace, è in realtà l’ennesimo capitolo di un copione già scritto: un leader americano disposto a piegarsi davanti a un dittatore russo, mascherando la resa sotto il velo di una presunta diplomazia. 

Mentre Trump nella sua sgangherata campagna elettorale si vantava di poter risolvere la guerra in Ucraina “in 24 ore”, il vero messaggio che oggi invia a Putin è che gli Stati Uniti sono pronti a chiudere un occhio sulle sue pretese imperialiste, in cambio dello sfruttamento per Washington delle cosiddette terre rare.

Un patetico teatrino in cui l’unico vero accordo è la loro comune inclinazione all’inganno e alla manipolazione. Trump, nel suo consueto ruolo di venditore di fumo, si atteggia a grande negoziatore mentre, in realtà, spalanca le porte alla resa. 

Il suo "piano di pace" è poco più di un salvacondotto per Putin, un via libera alla spartizione dell’Ucraina sotto il pretesto di una soluzione diplomatica. Il tutto condito da vuoti proclami e sceneggiate mediatiche, mentre la democrazia viene svenduta come un lotto fallimentare in un'asta truccata.

venerdì 14 febbraio 2025

Joker: Folie à Deux, quando il sequel è un disastro

Joker: Folie à Deux è un esperimento cinematografico che, sulla carta, aveva tutte le potenzialità per essere innovativo, ma che nella pratica si rivela squilibrato, prolisso e, a tratti, persino estenuante. L’idea di trasformare il sequel del Joker di Todd Phillips in un musical è senza dubbio audace, ma il risultato lascia molto a desiderare, risultando più un’operazione estetica che una scelta realmente funzionale alla narrazione.

Il film soffre di un ritmo irregolare: alcune sequenze si trascinano inutilmente, mentre altre, che avrebbero meritato più spazio, vengono risolte in modo sbrigativo. Il problema principale, però, è Joaquin Phoenix, che qui spinge il suo Arthur Fleck verso un’interpretazione eccessiva, quasi caricaturale, perdendo gran parte della sottile inquietudine che lo aveva reso così efficace nel primo film. Se in Joker la sua metamorfosi psicologica era costruita con progressione e misura, qui sembra più un esercizio di gigioneria estrema che rischia di sfociare nel grottesco (in)volontario.


Di contro, Lady Gaga riesce a dare spessore al personaggio di Harley Quinn, rendendola magnetica e tragica senza mai cadere nella parodia. La sua presenza illumina il film e dona una profondità emotiva che spesso manca alla sceneggiatura. Tuttavia il suo talento non è sufficiente a risollevare un’opera che, pur cercando di innovare, finisce per essere un pastiche confuso e sbilanciato.

domenica 9 febbraio 2025

Il ritorno di Gino Vannelli: The Life I Got (To My Most Beloved)


The Life I Got (To My Most Beloved) è il ventiduesimo album in studio di Gino Vannelli, pubblicato il 7 febbraio 2025. Questo lavoro rappresenta un tributo profondamente personale e toccante alla moglie Tricia, compagna di vita per quasi cinquant’anni, scomparsa durante la realizzazione dell’album.  

L’album, per ovvi motivi molto diverso dal precedente, magnifico Wilderness Road del 2019, si compone di undici tracce che esplorano temi di dolore, speranza e perdita, offrendo un’esperienza musicale intensa e sincera. Brani come “The Life I Got” esprimono un profondo senso di mancanza, con testi come “I just want to wake up in the morning, have you by my side”, mentre pezzi come “A Little Bit Broken” riflettono sulla fragilità umana con liriche del tipo “Everyone gets a little bit broken/No matter how strong”.  

Musicalmente, l’album fonde elementi di blues e jazz con arrangiamenti minimalisti che mettono in risalto la potente voce di Vannelli. Brani come “It’s All Good Mama” presentano groove profondi che catturano l’attenzione dell’ascoltatore, mentre “Good Neighbors” offre un tono più vivace, aggiungendo varietà all’album.  

“The Life I Got (To My Most Beloved)” si distingue come uno degli album più personali e coraggiosi di Vannelli, offrendo un viaggio emotivo che molti potranno trovare confortante. Non c’è il pop-rock-soul di suoi precedenti lavori, certo, ma è una scelta più che comprensibile dell’artista, che forse cerca nella musica un modo per sopravvivere a una perdita così grave.

L’album infatti è un’opera che celebra l’amore, la speranza e la resilienza, dimostrando ancora una volta la maestria artistica di Gino Vannelli.



martedì 4 febbraio 2025

Libri da leggere a febbraio

E va bene, la Candelora è passata, ma la nostra sete di lettura no, dico bene? E allora, orsù, cliccate sulla lista dei libri da leggere a febbraio: ci sono bei titoli da leggere, credetemi. 

E buona lettura, come sempre!

Sangue sulle mani di Trump

L’America piange l’omicidio di Charlie Kirk , influencer e attivista del movimento Maga e amico-consigliere di Donald Trump. Un delitto che ...