martedì 31 dicembre 2024

"Romance" dei Fountains D.C.: un gioiello musicale del 2024

Con Romance, i Fountains D.C. si confermano come una delle band più affascinanti e incisive della scena musicale contemporanea. L'album è un viaggio emozionale in cui le sonorità post-punk incontrano arrangiamenti più raffinati e testi densi di introspezione e poesia.  

Ogni traccia è un tassello di un mosaico che esplora il tema dell'amore in tutte le sue sfaccettature, dall'entusiasmo della passione alla malinconia della perdita. La voce intensa e profonda del frontman è accompagnata da chitarre ora taglienti, ora malinconiche, con una sezione ritmica che dà coesione a un lavoro dinamico e mai scontato.  

Con questo disco, gli irlandesi Fountains D.C. si spingono oltre i confini del loro già eccellente repertorio precedente, segnando una crescita artistica che li consacra definitivamente. 

A mio avviso, Romance è senza dubbio uno dei migliori album del 2024, destinato a lasciare un segno duraturo nel panorama musicale contemporaneo.



Una nuova segnalazione e Auguri di Buon Anno

Chiudiamo l'anno con una nuova segnalazione della mia ultima fatica (si fa per dire) letteraria sul sito specializzato in tutto ciò che è assimilabile al fantastico in letteratura, cinema, musica e via... fantasticando, ossia La Zona Morta

Grazie dunque all'infaticabile e preparatissimo Deus ex Machina Davide Longoni per lo spazio riservato al racconto Ucciderò il Führer.


Oh, a proposito: Buon Anno a tutti, nell'auspicio che il 2025 porti finalmente un po' di pace a questo mondo dilaniato da guerre, ingiustizie e orrori ben più reali e atroci di quelli, per fortuna solo immaginati, da noi poveri scrittori.


lunedì 30 dicembre 2024

Addio a Jimmy Carter

Con la scomparsa di Jimmy Carter scompare un'altra figura importante della mia infanzia. 

Presidente degli Stati Uniti dal 1977 al 1981, Carter è stato un uomo di profonda moralità e di incrollabile fede nei valori della pace e dei diritti umani. Anche dopo il suo mandato, ha continuato a lavorare instancabilmente attraverso la Carter Center per promuovere la democrazia, combattere le malattie e sostenere la giustizia sociale in ogni angolo del mondo.

Ricordo il suo volto gentile e i suoi discorsi pieni di speranza in un periodo difficile per gli Stati Uniti e il mondo. Nonostante il suo mandato sia stato segnato da grandi sfide, tra cui la crisi degli ostaggi in Iran e problemi economici interni, Carter ha sempre mantenuto una visione lucida e compassionevole, cercando soluzioni basate sull'etica e sul dialogo.

Il suo impegno come cittadino del mondo è stato un esempio luminoso di come la politica possa essere uno strumento di servizio, anche al di fuori delle cariche istituzionali. È stato un uomo capace di portare la stessa passione e dedizione che metteva nel suo ruolo di presidente in ogni altro aspetto della sua vita.

Con lui perdiamo non solo un ex presidente, ma anche un simbolo di come l'umanità e la solidarietà possano essere pilastri di una vita pubblica degna e significativa. Grazie, Presidente Carter, per il tuo esempio luminoso.

venerdì 27 dicembre 2024

Marlene Dietrich, una star contro il nazismo

Il 27 dicembre 1901 nasceva a Berlino Marlene Dietrich. Qui iniziò la sua carriera come attrice di teatro e cinema muto. 

Raggiunse il successo mondiale con il film L'angelo azzurro (1930), diretto da Josef von Sternberg, che la consacrò simbolo di fascino androgino e carisma senza tempo. 

In seguito, trasferitasi a Hollywood, lavorò in film come Shanghai Express e Desire, diventando una delle stelle più amate dell'epoca d'oro del cinema. 

Oltre che attrice, fu una straordinaria interprete musicale, nota per il suo stile unico e il repertorio che includeva canzoni iconiche come la celeberrima Lili MarleenIl nome di Marlene per decenni significò eleganza, ribellione e modernità.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, fu una fervente oppositrice del nazismo e si distinse per il suo sostegno alle truppe alleate, guadagnandosi il rispetto di intere generazioni.

È proprio basandomi su questa sua ben nota avversione per il regime instaurato da Adolf Hitler che ho scritto il racconto lungo Ucciderò il Führer.

Qui potete leggerne una recensione.

domenica 22 dicembre 2024

Megalopolis, il capolavoro imperfetto di Francis Ford Coppola

Con Megalopolis, il grande Francis Ford Coppola firma un'opera che sfida ogni convenzione cinematografica, un film che si erge come un monolite caotico e visionario nel panorama del cinema contemporaneo. 

Già dalle prime immagini, è chiaro che ci troviamo di fronte a un'opera d'arte che punta a trascendere il mezzo stesso, un'orgia visiva per gli occhi che non teme di spingersi oltre i limiti dell'immaginazione.

Il film, ascrivibile al genere distopico fantascientifico, è un tripudio di scenografie grandiose e di effetti visivi mozzafiato che avvolgono lo spettatore in un mondo a metà tra il sogno e la follia. Coppola dimostra ancora una volta di essere un maestro nella costruzione di atmosfere, creando un universo filmico che sembra pulsare di vita propria. La fotografia è ricca di colori vibranti e contrasti audaci, mentre la regia è un susseguirsi di invenzioni stilistiche che mescolano il sublime e il surreale in un mix indimenticabile.

Gli attori s'impegnano come possono e Adam Driver giganteggia nel ruolo difficilissimo del protagonista. Non meno efficace è Giancarlo Esposito nel ruolo dell'antagonista. Tuttavia, non si può negare che l'opera di Coppola sia afflitta da alcuni seri difetti. 

La sceneggiatura è approssimativa, con scelte narrative spesso discutibili e dialoghi che oscillano tra il bizzarro e il puerile. Eppure, queste imperfezioni sembrano quasi diventare parte del fascino del film, un esempio lampante del rischio e della vulnerabilità che derivano dall'atto creativo.

Il risultato è un film che divide, che può infastidire per le sue incongruenze ma che lascia anche senza fiato per la sua ambizione. Probabilmente sarà ricordato come il canto del cigno di Coppola, un maestro che, alla veneranda età di 85 anni, dimostra di non aver perso il coraggio di sperimentare e stupire. 

Megalopolis è un'opera consapevole dei suoi rischi, un film che si espone senza compromessi, sapendo che il fallimento era una possibilità concreta.

Non sorprende, quindi, che il film si sia rivelato un cocente flop al botteghino. Il suo linguaggio, le sue scelte artistiche e narrative, sono lontane dall'intrattenimento mainstream e richiedono una certa disponibilità a lasciarsi trasportare dalla visione di Coppola. Ma la storia del cinema è piena di esempi di opere incomprese al momento della loro uscita che hanno trovato il loro posto nel tempo, diventando pietre miliari del medium.

Chi può dire che il destino di Megalopolis non sarà lo stesso? In un'epoca in cui il cinema sembra sempre più uniforme, Coppola ci ricorda cosa significa osare, creare senza rete di protezione. Forse il tempo gli renderà giustizia, come già accaduto in passato. Nel frattempo, non possiamo che inchinarci di fronte al coraggio di un grande maestro.

giovedì 19 dicembre 2024

Un regalo di Natale speciale: "Doni di Natale"

Con l’arrivo del periodo natalizio, cresce la voglia di trovare il regalo perfetto per le persone a cui teniamo. Se siete alla ricerca di qualcosa di unico, che sappia scaldare il cuore e accendere l’immaginazione, lasciate che vi suggerisca un piccolo libro che considero un po' speciale, e non solo perchè mi vede coinvolto: Doni di Natale, pubblicato da Graphe.it Edizioni.

Il volumetto ospita due racconti: uno scritto da Evelina Cattermole, meglio conosciuta come Contessa Lara, poetessa e scrittrice dell’Ottocento; l'altro scritto da me, con l'intento di offrire un contributo personale alla magia delle feste. Entrambe le storie esplorano il tema del Natale in maniera originale e toccante, creando un ponte tra passato e presente.

Perché scegliere Doni di Natale? Perché è un regalo che parla di generosità, di speranza e di connessioni umane, i veri doni che il Natale porta con sé. Inoltre, sostenendo questa pubblicazione, contribuite a valorizzare il lavoro di autori e piccole case editrici che mettono il cuore in ogni progetto.

Il libro è ideale per chi ama le storie brevi ma intense, capaci di emozionare e far riflettere. La confezione curata e il formato elegante lo rendono perfetto come pensiero natalizio per amici, familiari o per voi stessi.

Vi invito a scoprirlo e, magari, a farne un dono speciale per qualcuno che amate. Potete trovarlo sul sito di Graphe.it Edizioni a questo link, ma non solo.

Buona lettura dunque e buon Natale!



mercoledì 18 dicembre 2024

Ucciderò il Führer


Sono entusiasta di annunciare la pubblicazione di un mio nuovo racconto lungo per i tipi di Delos Digital, Ucciderò il Führer, disponibile ora su Delos Digital.

Si tratta di un’ucronia, un genere che immagina realtà alternative partendo da eventi storici divergenti. La storia ruota attorno a una possibilità che ho trovato affascinante e inquietante: cosa sarebbe accaduto se qualcuno avesse avuto l’opportunità di eliminare Adolf Hitler prima che si trasformasse nel dittatore che insanguinò il Novecento?


In Ucciderò il Führer, la protagonista Marlene Dietrich si trova ad affrontare il peso di una missione impossibile e moralmente ambigua nel tentativo di cambiare la Storia. Ma cambiare il corso degli eventi è davvero la soluzione? Quali conseguenze si scatenano nel farlo? E, soprattutto, cosa succede quando ci si rende conto che il confine tra giusto e sbagliato non è mai netto?


Ho cercato di intrecciare tensione narrativa, riflessione storica e dilemmi morali per costruire una storia che non fosse solo un’avventura, ma anche un’occasione per interrogarsi sul valore delle scelte individuali e sul ruolo del destino.


Se amate le storie che uniscono storia e immaginazione, che giocano con i “se” e che fanno riflettere sulle conseguenze di ogni gesto, credo, o almeno spero, che Ucciderò il Führer vi catturerà fino all’ultima pagina.


Potete leggere il racconto acquistandolo, nel formato che preferite, qui o sulle principali piattaforme digitali on line. Sono curioso di sapere le vostre impressioni: lasciate un commento o scrivetemi, il vostro parere è prezioso!


Il link dell'editore:


https://delos.digital/9788825431308/uccidero-il-fuehrer



venerdì 13 dicembre 2024

The Artist

Nonostante abbia ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, non è difficile capire perché il film The Artist, diretto da Michel Hazanaviciuspossa lasciare insoddisfatti. La sua ambizione di omaggiare il cinema muto è certamente interessante, ma il film risulta artificioso e, a tratti, pretenzioso e tedioso.

La trama è prevedibile e manca di profondità: il declino di una star del muto di fronte all'avvento del sonoro è un tema già visto e viene trattato in modo banale, senza aggiungere nulla di nuovo. 

I personaggi principali, interpretati da Jean Dujardin e Bérénice Bejo, sono poco sfaccettati e si riducono a stereotipi: il protagonista vanitoso e la giovane promessa piena di vita. Anche se Dujardin offre una performance carismatica, la sua esagerazione nei gesti e nelle espressioni risulta più una caricatura che un omaggio al passato.

Inoltre, e affermo quanto segue da cultore del cinema muto, è proprio l'aspetto "muto" del film, che pure dovrebbe essere la sua forza, a sembrare più un espediente tecnico che un elemento narrativo davvero integrato. La colonna sonora, onnipresente, spesso soffoca le emozioni invece di accompagnarle, rendendo alcune scene inutilmente melodrammatiche.

Anche visivamente, il film non riesce a catturare del tutto il fascino del cinema muto classico: sebbene la fotografia sia curata, manca quel senso di autenticità che ci si aspetterebbe da un'opera che intende celebrare un'epoca ormai perduta.

Alla fine si direbbe che il regista fosse più interessato a compiacere i critici e i festival che a raccontare una storia autentica e coinvolgente. Il risultato è un film esteticamente raffinato ma emotivamente freddo, che annoia mortalmente.

lunedì 9 dicembre 2024

L'esordio di Sorrentino: L’uomo in più


Con L’uomo in più (2001), Paolo Sorrentino esordisce alla regia con un'opera che, pur mostrando qualche ingenuità narrativa, lascia intravedere chiaramente il talento del futuro autore di opere importanti come La grande bellezza. 

Il film è un ritratto dolente e ironico di due uomini accomunati da un destino fallimentare: Tony Pisapia, cantante melodico ormai sul viale del tramonto, interpretato da un magnifico Toni Servillo bizarramente capelluto e il suo omonimo, un calciatore costretto al ritiro da uno scandalo.  

Servillo è senza dubbio l’anima del film. Con una prova di recitazione superba, dà vita a un personaggio che trasuda disillusione, arroganza e malinconia. 

Tony Pisapia ricorda molto l'iconico Franco Califano, con quel misto di cinismo e fragilità che lo rende al contempo irritante e struggente. Servillo riesce a restituire con straordinaria sensibilità la complessità del personaggio, risultando credibile in ogni sfumatura, dal cantante spavaldo all'uomo distrutto.  

La regia di Sorrentino è già riconoscibile per il suo stile visivo raffinato e per il gusto nel costruire atmosfere dense e sospese. Tuttavia, il film presenta alcune lentezze e buchi di sceneggiatura che, se da un lato tolgono fluidità al racconto, dall’altro non compromettono l’impatto emotivo della storia. 

La narrazione è talvolta tagliata con l’accetta, con momenti che avrebbero beneficiato di una maggiore profondità o di un respiro più ampio.  

Nonostante questi difetti, L’uomo in più è una buona opera prima, che segna l'inizio di una carriera brillante. 

La storia di Tony Pisapia è una parabola amara sulla solitudine e sul fallimento, temi che Sorrentino svilupperà con più maturità nei suoi lavori successivi.

È un film che merita di essere visto, se non altro per la straordinaria interpretazione di Toni Servillo e per il fascino di un regista già capace di mettere a fuoco il suo universo poetico, pur con qualche sbavatura "di gioventù".

domenica 8 dicembre 2024

Libri consigliati per dicembre

Anche questo mese è tornata l'immancabile rubrica dedicata ai libri da non perdere! 

Dicembre, diciamocelo, è il periodo perfetto per immergersi nella lettura: che sia per un momento di relax durante le festività o per scovare idee regalo, sono certo che troverete spunti interessanti nella mia selezione.

Buona lettura e buon dicembre a tutti! 📚✨

mercoledì 4 dicembre 2024

American Fiction, un film controcorrente

Non esito a definire il film American Fiction un capolavoro contemporaneo, per come riesce a intrecciare con incredibile maestria una satira tagliente e una critica intelligente agli stereotipi razziali e al politically correct che domina il panorama culturale odierno. 

Diretto con audacia e brillantezza, il film non si limita a sfiorare questi temi, ma li affronta di petto, smascherando le ipocrisie e le contraddizioni di una società che spesso confonde inclusione con spettacolarizzazione.

Al centro della storia c’è Thelonious “Monk” Ellison, un protagonista straordinariamente interpretato da Jeffrey Wright. Wright offre una performance magnetica e sfaccettata, portando in scena con ironia e pathos un personaggio che si ribella alla superficialità con cui la cultura dominante cerca di incasellare le identità afroamericane. Il suo Monk è acuto, provocatorio e incredibilmente umano, un protagonista che rimane impresso a lungo dopo i titoli di coda.


Il cast di supporto è altrettanto eccezionale: ogni attore contribuisce a rendere credibile e vivace un racconto che, pur essendo profondamente radicato in tematiche sociali, non rinuncia mai a un’ironia graffiante e a dialoghi brillanti.


La colonna sonora è un’altra punta di diamante del film, mescolando brani jazz e soul con melodie contemporanee che sottolineano perfettamente il ritmo e le emozioni della narrazione. La fotografia, poi, è un trionfo visivo: ogni inquadratura è curata nei minimi dettagli, alternando immagini vibranti e luminose a momenti più intimi e ombrosi, che riflettono il tumulto interiore del protagonista.


American Fiction è un’opera che riesce a far riflettere, ridere e commuovere, sfidando lo spettatore a interrogarsi su cosa significhi davvero rappresentare un’identità e raccontare una storia autentica. Un film imperdibile, tanto per la sua rilevanza tematica quanto per l’eccellenza artistica con cui è stato realizzato.

lunedì 2 dicembre 2024

Prospect, gioiellino del cinema indie

Prospect (2018), diretto da Christopher Caldwell e Zeek Earl, è un piccolo gioiello del cinema indipendente che combina il fascino della fantascienza con l'intensità del Western classico.

Ambientato su un pianeta alieno ostile, il film segue le vicende di Cee (Sophie Thatcher) e di un misterioso minatore di nome Ezra (Pedro Pascal), costretti a collaborare per sopravvivere in una terra pericolosa, popolata da avidità, tradimenti e minacce letali.  

Ciò che rende il film unico è la sua straordinaria capacità di trasformare un racconto tipicamente "terrestre" in un'avventura spaziale senza mai perdere il senso di intimità e tensione. Il pianeta su cui si svolge la storia è cupo, opprimente e ricco di dettagli visivi che, pur essendo minimalisti, riescono a evocare un intero mondo alieno. La narrazione, essenziale e concentrata, si sviluppa come un Western claustrofobico: una terra di frontiera dove ogni incontro può essere fatale e il codice morale dei personaggi è costantemente messo alla prova.  

Pedro Pascal ed Sophie Thatcher sono straordinari nei ruoli principali. Pascal dona a Ezra una complessità intrigante, un uomo ambivalente che oscilla tra cinismo e umanità. Sofie Thatcher, d'altro canto, interpreta Cee con una combinazione di vulnerabilità e determinazione che rende il suo personaggio straordinariamente autentico. L'alchimia tra i due attori, fatta di sospetti iniziali e di un graduale avvicinamento, è il cuore pulsante del film.  

Prospect non è un film che punta su azione spettacolare o effetti speciali roboanti. Al contrario, la sua forza sta nella costruzione di un'atmosfera densa, dove ogni scelta dei personaggi ha conseguenze tangibili. È un'esperienza cinematografica che si prende il suo tempo, ma che ricompensa lo spettatore con un senso di immersione totale.

Con il suo mix di fantascienza e Western, Prospect è un racconto di sopravvivenza che punta sull'intensità emotiva e sulla bravura dei suoi interpreti. Una pellicola da non perdere per chi ama le storie di frontiera, anche quando queste si svolgono in un universo lontano.

Il business della rabbia sui social

C’è un filo nero che attraversa i social, e Facebook più di tutti: la violenza verbale . Ogni giorno assistiamo a una marea di insulti, sar...