Something Beautiful, il nono album in studio di Miley Cyrus, uscito il 30 maggio 2025, si presenta anche come un visual album, accompagnato da un film musicale lanciato a giugno al Tribeca Festival.
Co-prodotto dalla stessa Miley insieme a Shawn Everett e altri, il disco esplora il tema della guarigione da traumi e della ricerca della luce anche nelle tenebre.
Prelude apre l’album con un’interessante introduzione strumentale, creando subito un’atmosfera cinematografica e introspettiva.
La title track Something Beautiful unisce melodie pop a arrangiamenti eleganti, mantenendo un equilibrio tra accessibilità e ricercatezza produttiva.
More to Lose, secondo singolo uscito il 9 maggio, ha ottenuto buon riscontro nelle classifiche, confermando l'ammirevole equilibrio tra intensità emotiva e appeal radiofonico.
Easy Lover, terzo singolo del 30 maggio, aggiunge un tocco più ritmico e coinvolgente.
End of the World, il singolo apripista uscito il 3 aprile, è un brillante disco-pop con venature dance/Europop, caratterizzato da piano anni ’70, archi e beat midtempo. Il video, retrò e seducente, mette in risalto la voce un poco graffiante di Miley. Il brano richiama apertamente lo stile e il sound degli ABBA di Mamma Mia. In effetti, la struttura melodica e il fraseggio nel ritornello della canzone evocano l’irresistibile gancio della storica hit degli Abba, con un tocco vintage e festoso che non nasconde le influenze retro.
Una sperimentazione inusuale per Miley
Pur restando nell'ambito pop, Miley spinge sui confini: arrangiamenti progressivi, episodi elettronici o ambient, e la combinazione di stili – indie, soul, rock – la rendono un disco coraggioso.
Il progetto visivo stesso si rifà a concept ambiziosi, con affinità a The Wall dei Pink Floyd (!), conferendogli un respiro artistico più alto del solito.
Siamo davanti a un’evoluzione ambiziosa nel percorso di Miley Cyrus, tra estetica glam e introspezione emotiva.
Insomma, Something Beautiful è un bel disco, autentico e, nei suoi momenti più vivaci, suona come un divertito omaggio alle sonorità di band come i già citati Abba e i Fleetwood Mac degli anni d'oro. Ma è innegabile anche l'influenza della rivale Lady Gaga in brani come Walk of Fame.