venerdì 13 giugno 2025

Addio a Brian Wilson, genio fragile del pop

Se ne va Brian Wilson, e con lui un pezzo irripetibile della musica del Novecento. Compositore, produttore, arrangiatore e voce dei Beach Boys, Wilson è stato molto più di un frontman: è stato un visionario, un alchimista del suono capace di trasformare le onde del Pacifico in sinfonie pop, il dolore in armonia, la luce della California in malinconia pura.

Con Pet Sounds ha riscritto le regole della musica pop, anticipando i Beatles di Sgt. Pepper, ispirando generazioni di artisti, e lasciando un’impronta profonda in chiunque ami la musica che osa essere personale, intima e al tempo stesso universale.

Ma Brian Wilson non è stato solo il genio dietro capolavori senza tempo. È stato anche un uomo fragile, segnato da lutti, abusi, dipendenze, malattie mentali. Un artista che ha pagato un prezzo altissimo per il dono che aveva ricevuto. E che, nonostante tutto, ha continuato a creare, a esibirsi, a commuovere.

Lo ricordo così: seduto al pianoforte, lo sguardo perso altrove, le mani che cercano accordi per dare un senso al caos. E quelle voci, quelle armonie impossibili che sembravano venire da un altro mondo.

Ascoltate Good Vibrations, l’epifania sonora che ha definito il suo genio compositivo:

Il brano è stato concepito durante le sessioni per Pet Sounds, pubblicato il 10 ottobre 1966, e rappresenta il terzo singolo numero uno dei Beach Boys negli Stati Uniti, oltre a essere stato il primo a raggiungere la vetta in Gran Bretagna. Frutto di centinaia di ore d’incisione in studi diversi, è stato definito una “sinfonia tascabile”, tanto innovativa da diventare una pietra miliare della musica moderna. 

Grazie, Brian. Per la bellezza, per la dolcezza, per il coraggio. God only knows quanto ci mancherai.

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