La notte del 5 giugno 2025 è scomparso Bill Atkinson, uno dei grandi pionieri dell'informatica moderna. Un genio silenzioso, fondamentale per la nascita del Macintosh e per l'evoluzione dell'interfaccia uomo-macchina. La sua morte segna la fine di un'epoca in cui la creatività e l'ingegneria si fondevano con una visione quasi poetica della tecnologia.
Atkinson è stato uno dei padri riconosciuti del Macintosh, parte integrante del team originale di Apple nei primi anni ’80. A lui dobbiamo innovazioni che hanno lasciato un’impronta profonda e duratura: MacPaint, il primo software di grafica bitmap per il Mac, che ha spalancato le porte della creatività visiva su computer; e soprattutto QuickDraw, il motore grafico che ha reso possibile l’interfaccia utente del Macintosh. Finestre, menu a discesa, pulsanti: era tutto costruito sulle fondamenta progettate da lui.
Come se non bastasse, ha anche inventato HyperCard, una piattaforma rivoluzionaria che ha anticipato il concetto di ipertesto e il Web, consentendo a chiunque di creare “stack” interattivi di informazioni collegate. Per molti sviluppatori, designer e narratori digitali, HyperCard è stato il primo vero strumento di creazione interattiva.
Atkinson non era solo un ingegnere brillante: era un visionario che vedeva nei computer non solo strumenti di calcolo, ma strumenti di espressione e bellezza. Con il suo lavoro, ha incarnato al meglio lo spirito originario di Apple: mettere la potenza della tecnologia nelle mani delle persone, in modo semplice, umano, elegante.
Nel ricordarlo, non celebriamo solo il suo genio tecnico, ma anche la sua straordinaria capacità di immaginare il futuro. E di renderlo accessibile.
Grazie, Bill. Ci hai insegnato che anche il codice può essere poesia.