Ho scritto una nuova riflessione sul sito Libri e Parole, dedicata a un tema che mi sta molto a cuore: l’eccesso descrittivo in letteratura (e non solo, visto che la tendenza dilaga anche nei film e nelle serie televisive).
Mi spiego meglio: sempre più spesso, leggendo romanzi contemporanei, si ha la sensazione che gli autori non si fidino del lettore, saturando ogni pagina di dettagli, spiegazioni e descrizioni minuziose, al limite della pedanteria. Ma cosa succede alla narrativa quando non lascia più spazio al silenzio, all’intuizione, al mistero, al "non detto"?
Nel mio editoriale provo a mettere a fuoco questo problema, chiedendomi se non sia anche il frutto di un tempo dominato dal Web, dalle serie tv e da un bisogno costante di chiarezza immediata, col rischio di cadere facili prede di una frettolosa superficialità.
👉 Lo trovate qui: Eccesso descrittivo e scomparsa del lettore.