Dai tempi pionieristici del primo, rivoluzionario Macintosh, passando per il visionario (e sfortunato) Newton, fino alle rivoluzioni planetarie dell’iPod, dell’iPhone e dell’iPad, Apple è sempre stata identificata come il motore dell’innovazione tecnologica. Tuttavia, negli ultimi anni, questa immagine sembra essersi appannata.
Il confronto tra i due grandi CEO della storia Apple è inevitabile: Steve Jobs era un visionario, capace di imporre idee rivoluzionarie anche contro le resistenze interne; Tim Cook è un eccellente manager, abilissimo nel perfezionare la catena logistica e massimizzare i profitti, ma meno incline a correre quei rischi folli che spesso fanno la storia.
Oggi i numeri continuano a premiare la Casa della Mela Morsicata, forte di una base di utenti fedelissimi. Eppure, resta il dubbio: Apple sta vivendo di rendita, incapace di accendere davvero l’immaginazione del mondo come un tempo?
Il mito dell’innovazione è ancora vivo, ma rischia di diventare sempre più un ricordo, se non sarà accompagnato da nuove, autentiche rivoluzioni.