sabato 1 marzo 2025

L'America di Trump nemica dell'Occidente

(© Afp)

L'incontro tra il Presidente "pazzo" degli Stati Uniti, Donald Trump, e il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha rappresentato un punto di svolta inquietante nella politica estera americana. La Casa Bianca, un tempo simbolo della difesa dei valori occidentali, è diventata teatro di un attacco senza precedenti contro un alleato in difficoltà. 

Trump ha accusato Zelensky di "giocare con la Terza Guerra Mondiale", interrompendo bruscamente le trattative per un accordo sulle terre rare, fondamentale per l'economia ucraina e la sua resistenza all'aggressione russa.

Questo episodio non è un caso isolato, ma si inserisce in una preoccupante tendenza dell'amministrazione Trump a riallinearsi con Mosca. Recentemente, gli Stati Uniti hanno votato contro una risoluzione delle Nazioni Unite che condannava l'invasione russa dell'Ucraina, schierandosi al fianco della Russia per la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale. 

Inoltre, durante colloqui a Istanbul, la Russia ha proposto di ripristinare i collegamenti aerei diretti con gli Stati Uniti, segno di un disgelo nelle relazioni bilaterali che preoccupa gli alleati europei.

L'America, un tempo baluardo dell'Occidente, sembra ora voltare le spalle ai suoi principi fondamentali, abbracciando una politica filo-russa che mina la stabilità e la sicurezza dell'Europa. Questo tradimento degli ideali democratici e dei diritti umani rappresenta una minaccia non solo per l'Ucraina, ma per l'intero ordine internazionale basato su regole condivise.

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