Macbeth, film prodotto in pompa magna da AppleTV+, è la prima regia da solista per Joel Coen, che abbandona l’ironia corrosiva dei suoi film più celebri per tentare l’adattamento austero e teatrale della celeberrima tragedia shakespeariana.
Il risultato, però, è disastroso: Macbeth è un'opera noiosa, pretenziosa e fredda, che svuota il dramma di ogni vitalità. Il bianco e nero esasperato, l’impostazione minimalista e la recitazione enfatica trasformano l’opera in un esercizio di stile sterile e autoreferenziale, ardua da seguire e apprezzare anche per lo spettatore più volenteroso.
Denzel Washington, nel ruolo del protagonista, è fuori parte: la sua presenza scenica non basta a compensare una scelta di casting che appare come un grave errore e una ridicola forzatura ideologica.
Frances McDormand, nei panni di Lady Macbeth, è intensa ma è come intrappolata in un impianto troppo rigido per risultare realmente disturbante.
Il resto del cast – da Brendan Gleeson a Corey Hawkins – fatica a emergere in un film che si prende terribilmente sul serio, ma non riesce né a emozionare né a coinvolgere.
Un’occasione mancata e una sterile operazione intellettualoide travestita da cinema d’autore.