Qualche tempo fa ho partecipato con un mio racconto a Iustitia Mortis, un'antologia dall'argomento particolarmente interessante, anche se... non troppo allegro, forse: la morte.
Per molti versi infatti essa ci appare tristemente infausta, eppure è anche evidentemente un percorso della vita stessa e della sua evoluzione. La scomparsa di una persona cara ci lascia un vuoto incolmabile, eppure spesso, a ben vedere, dopo il tragico evento molti piccoli tasselli dell’esistenza sembrano andare al loro posto, come se la morte di un individuo fosse feconda e ricca di significato come la sua stessa vita.
Sono due dei tanti e piccoli misteri, delle pressanti domande che hanno creato Morte, un mito e un personaggio che gode di un certo carisma e di considerazione nelle fantasie umane come nella letteratura.
Ne è scaturita un'antologia di racconti, pubblicata da Edizioni Scudo, che si legge come un vero e proprio romanzo, ricco di riflessioni e di stupori.
In coda, l'infaticabile editor Giorgio Sangiorgi, come nel suo stile, si è riservato il piacere di chiudere il libro con un lieto fine. Per quanto possibile, ovviamente…
La copertina, suggestiva, è del maestro Luca Oleastri; le numerose (ben 26) illustrazioni interne sono realizzate da Giorgio Sangiorgi.
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